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Nel cuore dell’Ecuador: visita di Francesco al Presidente della Repubblica e nella Cattedrale di Quito

 

In un clima di festa Papa Francesco ha incontrato un popolo che lo aspettava, non solo nelle più alte istituzioni. Chi segue con sguardo cristiano questo viaggio puo’ affermare che i 3 elementi in luce sono: il popolo, la festa e la preghiera.

Nel giorno appena concluso in America Latina (mattina piena per l’Italia) Francesco ha reso una visita di cortesia al presidente Correa nel Palazzo presidenziale, e poi si ‘è tuffato’ tra i fedeli della Cattedrale di Quito. L’edificio, risalente al XVI secolo, è celebre in America Latina per essere una perfetta fusione di diversi elementi architettonici, dal gotico-mudéjar, ovvero il moresco, al barocco e al neoclassico.

All’interno della chiesa sono celebri, oltre alle navate e alle cappelle, l’altare dorato e i dipinti della Escuela Quiteña, corrente artistica di Quito.

“In Ecuador siate tutti fratelli, quasto fara’ del Paese il Grande Ecuador”, ha detto Papa Francesco, ed al termine dell’intervento nella Cattedrale di Quito, come in ogni occasione, il Pontefice ha ribadito: ‘Per favore ricordatevi di pregare per me!’.

Ecco le parole pronunciate da Papa Francesco nella visita alla Cattedrale di Quito:

Cari fratelli,

Vengo a Quito come pellegrino, per condividere con voi la gioia di evangelizzare. Sono partito dal Vaticano salutando l’immagine di santa Marianna di Gesù, che dall’abside della Basilica di San Pietro veglia sul cammino che il Papa tante volte compie. Ad essa ho raccomandato anche i frutti di questo viaggio, chiedendole che tutti noi possiamo imparare dal suo esempio. Il suo sacrificio e la sua eroica virtù si rappresentano con un giglio. Tuttavia, nella statua dietro la Basilica di San Pietro viene ritratta con un intero mazzo di fiori, perché presenta al Signore, nel cuore della Chiesa, insieme al suo, i fiori di tutti voi, quelli di tutto l’Ecuador.


I santi ci invitano a imitarli, a porsi alla loro scuola, come hanno fatto santa Narcisa di Gesù e la beata Mercedes di Gesù Molina, interpellate dall’esempio di santa Marianna. A quanti oggi sono qui e soffrono o hanno sofferto come orfani, a coloro che, pur essendo ancora piccoli, hanno dovuto badare ai fratelli, a quanti si impegnano ogni giorno nel curare gli ammalati o gli anziani, dico che così fece santa Marianna e così la imitarono Narcisa e Mercedes. Non è difficile se Dio è con noi.

Esse non hanno compiuto cose eccezionali agli occhi del mondo. Solo hanno amato molto e lo hanno dimostrato nel quotidiano fino a toccare la carne sofferente di Cristo nel popolo (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 24). E non l’hanno fatto da sole, ma insieme ad altri.
Per costruire questa cattedrale, i lavori di trasporto, di intaglio e di muratura sono stati fatti secondo le nostre usanze, quelle dei popoli autoctoni; un lavoro di tutti a favore della comunità, un lavoro anonimo, senza cartelli pubblicitari né applausi. Voglia Dio che, come le pietre di questa cattedrale, anche noi ci poniamo sulle spalle le necessità degli altri, aiutando a edificare o restaurare la vita di tanti fratelli che non hanno forze per costruirla o l’hanno vista crollare.

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Oggi sono qui con voi – ha concluso Papa Francesco –  che mi donate il giubilo dei vostri cuori: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie» (Is 52,7). E’ la bellezza che siamo chiamati a diffondere, come buon profumo di Cristo: la nostra preghiera, le nostre buone opere, il nostro sacrificio per i più bisognosi. È la gioia di evangelizzare, e voi «sapendo queste cose siete beati se le mettete in pratica» (Gv 13,17).
Dio vi benedica! E mi raccomando: Non scordatevi di pregare per me!

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di Massimo Francini per Redazione Papaboys
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Fausto Gabriel Trávez Trávez, Arcivescovo di Quito, racconta così l’attesa per la visita di Papa Francesco: nelle strade si sente dire: «Che bello avere qui Papa Francesco perché con la sua tenerezza, la sua semplicità e la sua umiltà mi ha ridato la gioia di essere cristiano. Voglio vederlo, ricevere la sua benedizione». Si concretizza così oggi in terra ecuadoriana quello che narra il libro degli Atti degli apostoli: «Perché… anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro» (5, 15).

Local time Quito: 10.00 – Pope Francis celebrates Mass in the Bicentennial Park and is driven around to greet the crowd of faithful gathered for the celebration.



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