CITTA’ DEL VATICANO – In tante occasioni Papa Francesco ci ha inviato ad andare per le strade, a portare il Vangelo senza restare chiusi dentro le Chiese o nelle parrocchie. Anche nel tweet di questa mattina il Pontefice ritorna con l’accento sull’evangelizzazione senza paura e scrive “Signore, insegnaci a uscire da noi stessi. Insegnaci a uscire nelle strade e manifestare il tuo amore”. Questo è l’invito del Papa a tutti, in primis ai giovani che hanno incontrato Gesù. Portiamo il Signore, ed il suo Amore, con la testimonianza, ad altri fratelli e sorelle, nelle strade. Coraggio!
Anche nella Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù a Rio Papa Francesco ha detto ai ragazzi: “Andate, senza paura, per servire“. Anche nel giorno “brasiliano” nel quale Papa Francesco si è recato alla Cattedrale di Rio de Janeiro per salutare i suoi compatrioti argentini ha rivolto parole a braccio in questo senso di evangelizzazione: “Voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi. Le parrocchie, le scuole, le istituzioni sono fatte per uscire fuori…, se non lo fanno diventano una Ong e la Chiesa non può essere una Ong”.
C’è amnche un altro appello molto significativo da rileggere; il manoscritto consegnato dal cardinale Bergoglio al cardinale cubano Ortega con i punti chiave dell’intervento del futuro Papa durante le Congregazioni generali in pre- conclave. Il futuro Papa scriveva:
1) Evangelizzare implica zelo apostolico
Evangelizzare presuppone nella Chiesa la parresìa di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria.
2) Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell’autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico. Nell’Apocalisse, Gesù dice che Lui sta sulla soglia e chiama. Evidentemente il testo si riferisce al fatto che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare… Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire.
Ornella Felici / Redazione Papaboys