Il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo “era sostenuto dalla consapevolezza che il tramonto della scena di questo mondo, coincide con l’entrata nella gioia eterna del Signore”. E’ quanto ha affermato il cardinale Giovanni Battista Re, vice-decano del Collegio cardinalizio, celebrando stamani, nella Basilica di San Pietro, le esequie del porporato, morto domenica scorso all’età di 92 anni. Papa Francesco ha presieduto il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.
Di antica famiglia patrizia piemontese
Il vice-decano del Collegio cardinalizio ha ricordato che il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo “apparteneva ad una antica famiglia patrizia piemontese, per generazioni a servizio dei Savoia”:
“Andrea di Montezemolo era nato a Torino, figlio della medaglia d’oro colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, fucilato a Roma alle Fosse Ardeatine il 24 marzo del 1944, nella disumana rappresaglia nazista per l’attentato di via Rasella. Da alcune settimane il colonnello Giuseppe di Montezemolo era stato arrestato dalla SS tedesche perché era il capo del Fronte militare clandestino di Roma e rinchiuso nel carcere di via Tasso. Il cardinale aveva 19 anni quando questa enorme tragedia colpì lui e la sua famiglia, la quale solo alcune settimane dopo venne a conoscenza della drammatica notizia. La madre del cardinale, Amalaia Dematteis, fu uditrice laica durante il Concilio Vaticano II”.
Nunzio apostolico in diversi Paesi
Il cardinale Giovanni Battista Re si è soffermato sulla vita del porporato. Dopo la laurea in architettura – ha ricordato il cardinale Re – Andrea di Montezemolo è entrato nel Collegio Capranica e nel marzo del 1954 fu ordinato sacerdote. Ha svolto la missione di nunzio apostolico in diversi Paesi:
“Negli anni in cui fu in Terra Santa come delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina, mons. Andrea di Montezemolo fu l’artefice dei negoziati, che portarono alla firma del noto ‘Accordo fondamentale’ della Santa Sede con le autorità israeliane, nel quale fu riconosciuta la natura unica delle relazioni tra Chiesa cattolica e il popolo ebraico, gettando le basi per i rapporti diplomatici fra la Santa Sede e lo Stato di Israele. Fu così che egli divenne il primo nunzio apostolico in Israele”.
Arciprete della Basilica di San Paolo fuori le mura
Il cardinale Giovanni Battista Re ha infine ricordato che il cardinale Andrea di Montezemolo, nel 2005, fu nominato arciprete della Basilica di San Paolo fuori le mura:
“In tale incarico, egli lavorò con instancabile dedizione per il buon svolgimento dell’Anno paolino, inaugurato nel giugno del 2008”.
Promosse un’indagine scientifica all’interno del sarcofago tradizionalmente ritenuto di San Paolo. L’accurato esame – ha concluso il cardinale Re – “confermò trattarsi effettivamente della tomba dell’Apostolo della genti”.
di Amedeo Lomonaco perla Radio Vaticana