Gesù aveva un’anima si o no?
Riproponiamo un questo posto a Padre Angelo sul sito amicidomenicani.it
La domanda:
Buonasera padre,
oggi, come tante altre volte, recitavo la coroncina della Divina Misericordia, improvvisamente mi sono resa conto di un dettaglio quando si recita: ‘Anima e divinità di Nostro Signore Gesù Cristo’. Nostro Signore, Verbo di Dio, con l’incarnazione acquisisce anche un’anima, come ogni essere umano? Può venire spontaneo rispondere si, ma Egli è Dio e la Divinità è completa di per se stessa, l’anima non può essere un di più… o mi sbaglio?
Perdoni la mia ignoranza, forse se fossi stata più attenta al Catechismo saprei già la risposta.
Grazie per l’attenzione e se avrà la pazienza di spiegarmi questo aspetto della nostra fede.
Saluti
Risposta del sacerdote:
Carissima,
1. Gesù è la seconda persona della Santissima Trinità che si è fatto uomo, che ha assunto la natura umana.
Ora la natura umana è costituita di anima e di corpo.
Pertanto anche Gesù, in quanto uomo, aveva un corpo è un’anima.
Ed è ben vero che l’assunzione della natura umana non ha aggiunto nulla alla sua natura divina.
2. Il corpo di Gesù era animato dalla sua anima umana.
Al momento della morte, l’anima di Gesù si è separata dal corpo.
Per questo il corpo di Gesù è rimasto momentaneamente cadavere.
3. Con la risurrezione, l’anima di Gesù si è ricongiunta col corpo.
4. E poiché l’anima è dotata di due facoltà, l’intelligenza e la volontà, dobbiamo dire che Gesù, pure essendo Dio, ha voluto pensare con mente umana e voluto amare con cuore umano.
5. Il Concilio Vaticano II dice: “Il figlio di Dio ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, agito con volontà d’uomo, amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato” (Gaudium et Spes 22).
6. Il Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito della conoscenza dell’anima umana di Gesù scrive:
“L’anima umana che il Figlio di Dio ha assunto è dotata di una vera conoscenza umana. In quanto tale, essa non poteva di per sé essere illimitata: era esercitata nelle condizioni storiche della sua esistenza nello spazio e nel tempo. Per questo il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha potuto voler «crescere in sapienza, età e grazia» (Lc 2,52) e anche doversi informare intorno a ciò che nella condizione umana non si può apprendere che attraverso l’esperienza. Questo era del tutto consono alla realtà del suo volontario umiliarsi nella «condizione di servo» (Fil 2,7)” (CCC 472).
Tuttavia al tempo stesso la mente umana di Gesù aveva una “conoscenza intima e immediata del Padre suo” (CCC 473). In altre parole, godeva della visione beatifica e della “penetrazione divina che egli aveva dei pensieri segreti del cuore degli uomini” (CCC 473).
Inoltre “la conoscenza umana di Cristo, per la sua unione alla Sapienza divina nella Persona del Verbo incarnato, fruiva in pienezza della scienza dei disegni eterni che egli era venuto a rivelare. Ciò che in questo campo dice di ignorare, dichiara altrove di non avere la missione di rivelarlo” (CCC 474).
7. E circa la volontà umana di Gesù il medesimo Concilio dice: “Parallelamente, la Chiesa nel sesto Concilio Ecumenico ha dichiarato che Cristo ha due volontà e due operazioni naturali, divine e umane, non opposte, ma cooperanti, in modo che il Verbo fatto carne ha umanamente voluto, in obbedienza al Padre, tutto ciò che ha divinamente deciso con il Padre e con lo Spirito Santo per la nostra salvezza. La volontà umana di Cristo «segue, senza opposizione o riluttanza, o meglio, è sottoposta alla sua volontà divina e onnipotente»” (CCC 475).
8. Proprio perché aveva un’anima umana Cristo ha potuto compiere la redenzione in nome di tutto il genere umano e meritare per tutti noi.
I suoi meriti sono uniti alla sua natura umana.
Questi meriti, che sono per noi un tesoro preziosissimo di valore infinito, li offriamo all’eterno Padre nella coroncina della divina misericordia perché dispensi largamente il suo perdono ai peccatori e li riempia della sua vita santa.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo