Si chiama Chiara Anghileri ha 28 anni, è di Lucca e ha iniziato a sciare in seconda elementare. Ieri ha trionfato nel Super G, ai mondiali invernali Special Olympics: torna a casa con l’oro al collo. “Un’impresa che va oltre il valore sportivo, facendo luce sui bisogni di ogni individuo e di ogni essere umano”
Chiara Anghileri ha 28 anni e la sindrome di Down: oggi, quindi, è anche la sua giornata. Chiara però oggi è soprattutto l’atleta, anzi la campionessa olimpica. Perché la sua giornata è stata sopratutto ieri, quando a Schladming, in Austria, ha tagliato il traguardo del Super G con il tempo migliore. E baciando la medaglia d’oro che aveva conquistato, ha dimostrato al mondo che le persone con disabilità intellettiva possono essere atleti e campioni a tutti gli effetti e realizzare questo come tanti altri sogni.
“Un’impresa che va oltre il valore sportivo, facendo luce sui bisogni di ogni individuo e di ogni essere umano: studiare, lavorare e fare sport, avere l’opportunità di far sentire la propria voce ed essere ascoltati”, commenta Special Olympics Italia, che in Austria in questi giorni accompagna lei e altri 33 atleti italiani, nell’evento sportivo mondiale che sta coinvolgendo 2700 atleti provenienti da 106 paesi nel mondo.
La storia di Chiara Anghileri, nel racconto della mamma. “Quando è nata Chiara avevo 39 anni – racconta la mamma Silvana – e la mia vita sembrava essersi fermata lì. Dolore, sconforto, in quei primi momenti era tutto così difficile. Mi sono aggrappata a mio marito, Ottavio, alla sua forza e capacità nel vedere oltre e da quell’abisso, tutti insieme, siamo risaliti più forti di prima”. Quando era ancora in seconda elementare, Chiara ha iniziato con le prime lezioni di sci. “E’ nato tutto in modo abbastanza naturale: come fatto con il fratello Davide, abbiamo dato anche a Chiara l’opportunità di imparare a sciare, indipendentemente dal fatto che avesse la sindrome di Down.
Non pensavamo ai benefici, che si sono poi rivelati grandissimi sotto tanti punti vista, ma al voler vivere insieme ogni esperienza senza dover precluderle e precluderci nulla. Lo stesso è stato per il nuoto, iniziato diversi anni prima; amavo andare al lago e Chiara, che non aveva paura dell’acqua, ha imparato a nuotare in brevissimo tempo. All’età di 14 anni è entrata a far parte di un Team Special Olympics, “Oltretutto 97”, grazie al quale è cresciuta molto a livello sportivo ottenendo grandi benefici anche in termini di autostima ed autonomia”. Nello sci alpino ha perfezionato molto la tecnica di discesa. “La convocazione ai Giochi Mondiali Invernali in Austria – prosegue Silvana – è stata per Chiara una sorpresa inaspettata, l’ha resa felice sia per l’occasione unica, sia perché le viene riconosciuto il percorso fatto, ricco di tante gioie e successi. Le abbiamo sempre inculcato che doveva partecipare alle gare per divertirsi, dare il meglio di sé ed essere soddisfatta di questo. La pratica sportiva le ha sicuramente giovato, migliorando non solo le sue capacità motorie, ma anche molte autonomie che le serviranno in futuro”. Tra qualche giorno Chiara tornerà a casa, con un sogno realizzato e pronta per realizzarne altri.
Fonte: www.redattoresociale.it