La tradizione cristiana colloca qui due momenti della passione di Gesù: la flagellazione e la condanna a morte. I due santuari sono annessi al convento francescano, sede dello Studium Biblicum Franciscanum. Nel pavimento della chiesa della Condanna sono conservate alcune pietre del “Litòstroto”. L’imposizione della croce è indicata sulla parete esterna del santuario della Condanna all’inizio della Via Dolorosa.
“Crudeli, duri, iniqui i vincoli di questi flagelli!
Ma io li amo, perché fu loro concesso di sfiorare e toccare il corpo santissimo e perché diventarono vermigli del tuo purissimo sangue.” S. Bonaventura
Piantina archeologica
Imposizione della croce – La seconda stazione della Via Crucis viene indicata sulla parete esterna della Condanna; la prima stazione è localizzata nel cortile della scuola musulmana «el-’Omariyya» davanti al convento francescano.
Dal 1923 ha sede presso il convento della Flagellazione lo Studium Biblicum Franciscanum, Facoltà di Scienze Bibbliche e di Archeologia Biblico-Cristiana.
La tradizione cristiana
Il “Litòstroto” e la “casa o pretorio di Pilato, dove il Signore fu giudicato” erano mostrati in abbandono nel IV sec. (Pellegrino anonimo di Bordeaux, Cirillo di Gerusalemme). Nel V secolo vi fu edificata una chiesa che ritroviamo poco dopo con il titolo di S. Sofia (Sapienza, in greco) perché “il primo degli amici della Sapienza vi udì la propria condanna” (Sofronio di Gerusalemme, inizio VII sec.). Di questa chiesa non si sa più nulla in seguito, e il ricordo del Litostroto finì col fissarsi dapprima sul monte Sion e poi (dalla fine del XII sec.) nei pressi dell’Antonia, la fortezza che ai tempi di Cristo dominava il Tempio da nord.
La chiesa della Flagellazione fu costruita originariamente dai crociati nel XII secolo e poi lasciata in abbandono per molti secoli. Nel 1838 fu acquistata dai francescani e riaperta al culto con le generose offerte di Massimiliano di Baviera, come attesta la lapide in facciata. L’arch. A. Barluzzi la restaurò nel 1929 mantenendone lo stile medievale. Pregevoli le vetrate di A. Cambellotti che raffigurano il giudizio di Pilato, la flagellazione di Gesù e la liberazione di Barabba. Una tela di una parete laterale ricorda S. Paolo imprigionato nella fortezza Antonia (M. Barberis).
Il santuario della Condanna fu ricostruito nel 1904 da fra Wendelin Hinterkeuser sulle rovine di una chiesa di epoca medievale venuta casualmente alla luce pochi anni prima. Non si conosce il titolo dell’antica chiesa; la nuova ricevette questo nome a causa del pavimento a grandi lastre che continua anche sotto il vicino santuario dell’Ecce Homo, considerato allora parte del Litòstroto, nel quale Pilato stabilì il suo seggio per il giudizio di Gesù e dal quale Gesù uscì portando la croce.
Tra i ricordi della Passione è raffigurata l’Addolorata (scena in cartapésta di S. Sacquegna nella Condanna, tela di M. Barberis nella Flagellazione). Secondo la mistica cristiana, Maria era presente al processo di Gesù.
Dalla Bibbia: Gesù davanti a Pilato
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?». Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu stesso lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. […] Vi è tra voi l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che vi liberi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!».
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!».
(Giovanni 18,28-19,17)
Preghiera
Guida. A Dio Padre che ci dona la fiducia di essere esauditi nel nome e per i meriti della passione del suo Figlio rivolgiamo la nostra preghiera.
Tutti. Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa mistico corpo di Cristo, perché tutti i battezzati comprendano che il cammino di Gesù al Calvario è grazia e modello per ogni discepolo. Preghiamo:
2. Per i reggitori dei popoli e gli amministratori della giustizia, perché sentano la grave responsabilità di rendere a ciascuno il suo nel rispetto dei diritti della persona e della società. Preghiamo:
3. Per i condannati a morte o al carcere a vita, perché per la sofferenza innocente del Figlio di Dio siano liberati dalla disperazione e aiutati a sperare nella vita oltre la morte. Preghiamo:
4. Per i pellegrini che ripercorrono la Via Dolorosa, perché tutti possano sperimentare la potenza misteriosa di Cristo Gesù che invita a seguirlo sulla via della croce. Preghiamo:
5. Per noi che partecipiamo a questo pellegrinaggio, perché impariamo da Gesù a perdonare tutti e tutto e a vincere sempre il male con il bene. Preghiamo:
Guida. Dio santo e giusto, per i misteri della Flagellazione e della Condanna di Gesù tuo Figlio, concedici di crescere nella comprensione del tuo disegno di amore che ha racchiuso nella sofferenza la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Tutti. Amen.
Convento della Flagellazione
Via Dolorosa, 1
P.O.B. 19424
91193 Jerusalem
ISRAEL
Tel.: +972. 2 6270.444
Fax: +972. 2 626.45.19
Orario d’apertura dei santuari
Estivo: 8.00-18.00 / invernale: 8.00-17.00
Via Crucis
Orario estivo: 16.00 / invernale: 15.00
Email: flagellation@studiumbiblicum.org
Fonte it.custodia.org
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