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Nell’inferno del rogo di Londra Marco e Gloria uniti fino in fondo. Ritrovato anche il corpo del ragazzo.

E adesso anche Marco Gottardi è stato identificato. Avrebbero dovuto immaginarlo che si trovava lì, accanto a Gloria, con Gloria, abbracciato a Gloria, la sua fidanzata: «Li hanno trovati insieme , come credevamo, uno accanto all’ altro: tutto ora si è compiuto», ha detto Giannino Gottardi, il papà di Marco. Al 23° piano della Grenfell Tower incandescente, tutto si era già compiuto alle 4.07 del 14 giugno, quando Marco e Gloria al telefono con i genitori hanno pronunciato le ultime parole («Grazie mamma per quello che hai fatto») prima che calasse il silenzio.

Di solito il battesimo è una sola volta, in nascita, non in morte. E ora che Marco è stato battezzato per la seconda volta, come Gloria, il cerchio si è chiuso davvero, e anche l’ ultima attesa dei genitori è finita.
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Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Marco e Gloria si trovassero distanti: sono stati vicini per tanti anni, insieme nei momenti belli della loro vita, solo momenti belli: su internet possiamo guardare e riguardare le fotografie con il bacio nel giorno della laurea di Gloria, gli abbracci per il suo ultimo compleanno, gli sguardi allegri durante le vacanze con un mare sullo sfondo, i sorrisi davanti a due bicchieri di birra, l’ attesa del metrò, con gli amici, in una stazione londinese, gli occhi ben disegnati, quasi orientali, di Gloria e i baffetti da moschettiere di Marco.

I loro visi che si sfiorano sempre, la fronte di lui appoggiata ai capelli di lei, lui più scapigliato, lei curatissima.

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Figurarsi se non erano vicini nel fumo, in quei momenti a cui non vogliamo pensare, negli attimi in cui si passa, si sa di dover passare dall’ ultima veglia all’ ultimo sonno: mai devono essere stati tanto vicini, Marco e Gloria, fino quasi a confondersi l’ uno con l’ altra, l’ uno nell’ altra, insieme . Ed è inevitabile che i genitori abbiano maturato la speranza che almeno si siano addormentati insieme , non solo vicinissimi nei corpi ma anche vicini nell’ attimo, che almeno Chronos sia stato attento con loro, in modo da non lasciare a nessuno dei due il tempo di rimanere solo.

Insieme è l’ avverbio di Marco e Gloria. Avevano 27 anni tutt’ e due, avevano deciso di andare a vivere a Londra dopo aver trovato lavoro, erano andati a vivere nello stesso appartamento al 23° piano e chissà quante volte hanno guardato, insieme , Londra e il cielo sopra Londra. Avevano condiviso tutto ciò che si può condividere a quell’ età e di certo non avrebbero mai pensato di dover vivere insieme una morte così precoce e così spietata. Non si può morire più insieme di così, ed è lì forse che andrebbe afferrato quel poco di impossibile consolazione. I genitori avrebbero desiderato annunciare insieme il ritrovamento dei corpi, ma la dentatura della ragazza ha reso più semplice il suo riconoscimento, mentre per Marco si è dovuto aspettare.




«Accanto al corpo di Gloria, – ha detto il signor Giannino – riconosciuta prima di mio figlio per l’ impronta dentaria, c’ era una salma. Noi abbiamo sempre creduto che si trattasse di Marco, e il riconoscimento attraverso la prova del Dna ha fugato tutti i dubbi. Era proprio lui. Vorremmo rientrassero insieme». Già, insieme.

Fonte: Corriere on line

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