All’Expo un minuto di silenzio è stato dedicato alle vittime del terremoto del 25 aprile in Nepal. Ma anche nelle altre manifestazioni del Primo Maggio il pensiero è andato alla tragedia per la quale si contano ormai almeno 6600 morti e 13.000 feriti. Ancora impossibile un bilancio preciso. Nel solo distretto di Sindhupalchowk, il piu’ colpito, si registrano 3000 dispersi. Ieri a 128 ore dalla terribile scossa, il felice ritrovamento di una donna di 24 anni: provata ma fuori pericolo di vita. Il servizio di Paola Simonetti per la Radio Vaticana:
Calcolare i danni per ora in Nepal, sembra cosa ardua. Il grado di devastazione generato dal terremoto di sette giorni fa consente solo ipotesi: le autorità locali temono che la cifra complessiva di vittime possa esse pari a 15mila, considerando i molti villaggi rimasti isolati. Sfumano dunque le speranze ormai di trovare altri superstiti vivi sotto le macerie. Il Paese è di fatto in ginocchio: per una prima ricostruzione servirebbero almeno 2 miliardi di dollari. Le Nazioni Unite parlano di 600 mila abitazioni distrutte o danneggiate, 8 milioni di persone colpite dal sisma, di cui almeno 2 milioni bisognose di tende, acqua, medicine e cibo nei prossimi tre mesi. Il governo dal canto suo ha annunciato che fornirà a ogni famiglia dei deceduti mille dollari per prima assistenza e 400 per spese di sepoltura o cremazione. E mentre ieri sono rientrati 23 italiani superstiti, sono stati recuperati i corpi dei due speleologi Oscar Piazza e Gigliola Mancinelli, rimasti uccisi vicino al villaggio di Langtanga. Le ricerche stanno proseguendo per Renzo Benedetti e Marco Pojer, i due alpinisti trentini ancora dispersi.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana (foto ANSA)