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HomeVerbum DominiNessun profeta è bene accetto nella sua patria.

Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

Qua-2RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO LUNEDI’  –  Il Messia che verrà avrà una missione altissima da compiere. Dovrà portare sulla terra la più pura e santa verità di Dio. Questa è però solo una parte. È essenziale, ma non è completa. La completezza è nel fare l’uomo verità di Dio per mezzo della grazia, nel dono dello Spirito Santo. Per l’opera del Messia, la verità di Dio deve divenire verità dell’uomo. Natura e persona devono essere manifestazione storia, oggi, in questo tempo, della verità che avvolge il Signore, il Creatore, il Dio che ci ha fatti.

Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria. Riedificheranno le rovine antiche, ricostruiranno i vecchi ruderi, restaureranno le città desolate, i luoghi devastati dalle generazioni passate. Ci saranno estranei a pascere le vostre greggi e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli. Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti. Vi nutrirete delle ricchezze delle nazioni, vi vanterete dei loro beni. Invece della loro vergogna riceveranno il doppio, invece dell’insulto avranno in sorte grida di gioia; per questo erediteranno il doppio nella loro terra, avranno una gioia eterna. Perché io sono il Signore che amo il diritto e odio la rapina e l’ingiustizia: io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un’alleanza eterna. Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli. Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti. (Is 61,1-11).

La profezia non va presa alla lettera, che si esprime in un contesto veterotestamentario di pensiero e di mentalità religiosa. Va letta ed interpretata alla luce della verità piena che si rivela dal volto radioso di Gesù Signore. È sempre Cristo, il suo mistero, la sola chiave ermeneutica di ogni profezia dell’Antico Testamento, perché Lui è la verità di ogni Parola di Dio. È verità e compimento. Chi conosce Cristo, conosce le Scritture. Chi ignora Cristo, ignora le Scritture. Non ne comprende il significato più vero.

Gli abitanti di Nazaret si fermano all’aspetto esteriore di Gesù, alle sue origini umane, alla sua famiglia, alla povertà della sua condizione storica. Cristo è infinitamente oltre.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a conoscere Gesù. a cura del Movimento Apostolico

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