È venuto Cristo Gesù sulla nostra terra. Satana è andato subito alla sua conquista. Si è servito di Erode per eliminarlo fisicamente, ancor prima che compisse la redenzione dell’umanità. Nel deserto andò lui personalmente a tentarlo. Ma fu respinto. Poi si servì di scribi, farisei, sommi sacerdoti, capi del popolo per sfiancarlo, indebolirlo, farlo smettere dal compiere la sua missione. Di costoro si è servito perché fosse messo in croce, ma Gesù non cadde nei loro tranelli, non rinnegò mai il Padre, fece sempre la sua altissima professione di fede.
È risorto. Ha costituito la sua Chiesa via e mediazione perché Lui fosse fatto conoscere ad ogni uomo, in pienezza di grazia e di verità. Satana sempre ha cercato di impedire la corsa del Vangelo del mondo. Come se questo non bastasse, dall’interno e dall’esterno della Chiesa ha sferrato delle aspre battaglie per distruggere la verità di Cristo Signore sia nel suo mistero personale, nella sua uguaglianza con Dio, e sia nella verità della sua natura umana e natura divina e del loro rapporto con la sola Persona del Verbo Eterno.
Mentre la Chiesa era tutta intenta a difendere il suo Capo, Satana a poco a poco la smembrava. Le toglieva parti vitali o per scismi o per eresie. Lui sa che quando un membro si separa dal capo per esso è la fine. Non è più strumento di salvezza. Questo smembramento dura dai primi secoli fino ai nostri giorni, senza alcuna tregua. È uno smembramento che ha tolto e toglie alla Chiesa milioni e milioni di suoi figli, rendendoli tutti vani in ordine alla vera salvezza. Questi figli sono portatori di fronzoli e foglie secche. Essi non producono di nessun vero frutto. Si fondano tutti sulla vanità di mille promesse che lasciano l’uomo nella sua povertà spirituale.
Come se tutto ciò non bastasse, oggi ne sta inventando un’altra delle sue. Sta convincendo tutti i cattolici che Cristo è uno come tutti gli altri. Lui non serve alla vera fede. Bisogna che tutti passiamo all’adorazione di un unico Dio, vedendo le differenze come accidenti, ma non come sostanza. Anche la Croce di Cristo e la stessa Chiesa sono un accidente in ordine alla salvezza, non la sostanza della salvezza, non la sola verità di essa. Possiamo dire che questa tentazione è la peggiore, perché fondata sulla libertà religiosa – si dice – e sulla uguaglianza di tutte le religione. Chi cade in questa trappola infernale ignora che è proprio questo che Satana vuole: eliminare Cristo come la sola via, la sola verità, la sola vita. Lui sa che le altre religioni non salvano l’uomo, lo lasciano nella sua povera umanità di peccato. Relativizzando Cristo, ottiene due risultati: rende i cattolici innocui e vani, dona alla vanità valore di vera religione.
In questo sfacelo cattolico qual è la missione di Pietro? È quella di tenere alto il nome di Cristo Gesù nel cuore della sua Chiesa, perché dal cuore della Chiesa raggiunga poi il cuore di ogni altro uomo. Lui non è un propugnatore di giustizia sociale, o del diritto dei poveri, non è neanche un assistente a servizio del mondo dei derelitti. Tutte queste cose nella Chiesa appartengo ai Diaconi e al mondo laicale. Sono loro le sue mani e le sue braccia. Pietro deve difendere anche a costo della sua vita la verità di Cristo Gesù, la sua unicità, la sua esclusività nell’ordine della Redenzione e della Salvezza. Mai dovrà essere l’assertore dell’unico Dio, perché l’unico vero Dio può essere conosciuto solo per mezzo di Cristo Gesù. Lui è il Testimone più autorevole dell’unico Mediatore costituito da Dio in ordine al dono della verità e della grazia del Padre celeste. Lui è il Vicario di Cristo. Lui deve essere presenza di Cristo in mezzo alla sua Chiesa e al mondo. Dove gli altri possono anche essere confusi, smarriti nella confessione di Gesù Signore, la sua voce si deve alzare imperiosa per la sua difesa. La verità della Chiesa è dalla verità di Cristo. Se la Chiesa perde Cristo, perde se stessa.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci sempre la purezza di Cristo Gesù. Riflessione di Don Francesco Cristofaro
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