È drammatica la situazione degli sfollati accolti a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, nel nord della Nigeria, provenienti dalle aree cadute sotto il controllo di Boko Haram, mentre si teme che tra i rifugiati si siano nascosti terroristi di Boko Haram pronti a colpire nel centro della città. Lo afferma una nota inviata all’agenzia Fides da padre Gideon Obasogie, direttore delle Comunicazioni della diocesi di Maiduguri, il cui territorio comprende gli Stati di Borno, Yobe e alcune aree di quello di Adamawa.
Campi profughi saturi
“La situazione degli sfollati non è migliorata, perché le aree dello Stato di Adamawa attaccate in precedenza sono ancora sotto il controllo di Boko Haram” riferisce padre Obasogie. I nuovi attacchi hanno aumentato il numero delle persone rifugiate a Maiduguri e i Campi di accoglienza sono ormai saturi. “Il flusso di rifugiati accresce il rischio che membri di Boko Haram si mascherino da sfollati per entrare a Maiduguri” aggiunge.
L’opera del vescovo
Il vescovo di Maiduguri, mons. Oliver Dashe Doeme, si sta prodigando per offrire assistenza ai 5.000 sfollati accolti in tre parrocchie della città: la cattedrale di San Patrizio, la chiesa di Sant’Ilario e quella di Sant’Agostino. Incontrando gli sfollati, mons. Doeme li ha incoraggiati ricordando che quanti ci perseguitano “possono insultarci, ferirci, distruggere le nostre proprietà e privarci del lavoro, persino ucciderci, ma non potranno privarci della fede”. Il vescovo ha invocato la protezione della Vergine ed ha ascoltato i racconti dei rifugiati, diversi dei quali sono sfuggiti di poco alla morte, nascondendosi per giorni in montagna senza cibo e acqua potabile. Molti di loro hanno familiari dispersi, forse uccisi durante gli attacchi. Sono stati distribuiti agli sfollati sacchi di riso e di fagioli, olio, sale, coperte e reti antizanzara. (R.P.)
Fonte. Radio Vaticana