Il piano, ha riferito una fonte britannica citata dai media inglesi, dipende però da un Paese vicino che deve dare il via libera alle autorità di Londra per l’utilizzo delle sue piste. La notizia non è stata smentita dal portavoce del ministero della Difesa nigeriano, che si è limitato a ricordare l’impegno della Gran Bretagna, insieme ad altri Paesi, per «fornire assistenza al governo nigeriano» nella ricerca delle rapite. Venerdì scorso, il ministro britannico per l’Africa, James Duddridge, aveva condannato il nuovo sequestro di oltre 100 persone nel nord-est della Nigeria, ribadendo l’impegno di Londra al fianco di Abuja nella lotta contro Boko Haram.
Ieri centinaia di miliziani del movimento islamista hanno assaltato un centro di formazione della polizia nigeriana a Gwoza, nello Stato nord-orientale del Borno. Secondo fonti della polizia, i militanti hanno utilizzato cinque carri armati precedentemente sequestrati all’esercito, provocando il caos nel compound. Sembra che diverse persone siano state uccise o seriamente ferite nell’attacco mentre «i sopravvissuti sono dovuti scappare sulle montagne vicine». In quel momento, nel centro di formazione erano impegnate cinque unità di polizia. Secondo fonti della sicurezza, i miliziani hanno fatto esplodere un carro armato che stazionava all’entrata del complesso, prima di irrompere nell’istituto. La scuola di formazione era uno degli ultimi edifici governativi rimasto
fuori dal controllo degli estremisti islamici che due settimane fa hanno preso il sopravvento a Gwoza, mettendo a capo un emiro per amministrarla.