E’ morto il bimbo di 23 mesi caduto sabato sera in un pozzo a Velletri, vicino a Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie, è deceduto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma alle 18:35 per arresto cardiocircolatorio.
E’ morto il bimbo di 23 mesi caduto sabato sera in un pozzo a Velletri, vicino a Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie, è deceduto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma alle 18:35 per arresto cardiocircolatorio.
Secondo quanto si è appreso, del decesso del piccolo è stata informata anche la procura di Roma. Non è escluso che vengano disposti nuovi accertamenti o che si possa ipotizzare responsabilità a carico di chi doveva sorvegliarlo, compresa la madre che era in casa in quel momento e avrebbe parlato di un «attimo di distrazione». Intanto i carabinieri della compagnia di Velletri hanno raccolto testimonianze ed effettuato sopralluoghi nell’abitazione dove si è verificato l’incidente. I militari hanno posto sotto sequestro il pozzo, che si trova al confine tra il giardino e un uliveto, e l’area antistante per `cristallizzare´ la zona.
L’ipotesi è che il bimbo di 23 mesi, nato in Italia ma di origini romene, mentre giocava in giardino con la sorellina di 3 anni, abbia approfittato di un attimo di distrazione della madre per avvicinarsi al pozzo, distante circa tre metri dalla casa e sia caduto all’interno dal lato in cui la recinzione è più bassa. E ieri i carabinieri assieme ai vigili del fuoco hanno svuotato l’acqua all’interno del pozzo-cisterna accertando che quella sera il livello dell’acqua era di circa 3 metri. Ancora da chiarire, invece, per quanto tempo sia rimasto all’interno.
A dare l’allarme è stata la sorellina quando l’ha visto cadere. Il nonno si è così calato all’interno del pozzo con un tubo per l’irrigazione e l’ha tirato fuori dall’acqua fino all’arrivo dei pompieri che hanno riportato entrambi in superficie. Rianimato dagli operatori del 118, il piccolo è stato trasportato all’ospedale di Velletri in ospedale in gravissime condizioni. Trasferito d’urgenza al Bambino Gesù di Roma, intorno alle 23, è arrivato in coma con una diagnosi di annegamento e arresto cardiocircolatorio. È rimasto ricoverato nella terapia intensiva del Dea e mantenuto in sedazione farmacologica profonda. Ma alla fine il suo piccolo cuore ha smesso di battere.
Redazione Papaboys