Chi non è nello Spirito del Signore non può vedere né le finezze dell’azione di Dio in un uomo e neanche le strategie di Satana che sempre va all’attacco dell’uomo per la sua rovina. Ogni tentazione, sotto qualsiasi modalità e forma gli viene incontro, Gesù sempre la riconosce alla luce dello Spirito Santo e sempre la vince con la sua fortezza.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo (Gv 2,23-25).
Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo».
Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono (Mt 22,15-22).
Quest’ultima tentazione è sottile. Solo chi è nella pienezza dello Spirito del Signore può scoprire in essa le profondità di Satana e dare una risposta di perfetta verità, sommo equilibro, altissimo rispetto della volontà di Dio che sempre deve guidare ogni nostro atto nella storia. L’uomo che oggi interroga Gesù non si accosta con ipocrisia, falsità. Non viene per tentare Gesù. Viene invece perché veramente vuole conoscere, sapere. Realmente lui vuole crescere nella conoscenza di Dio.
Il suo cuore è onesto, puro, semplice. Ad un cuore semplice Gesù risponde con semplicità. Ad un cuore astuto risponde con divina somma sapienza. Gesù agisce allo stesso modo del Padre suo.
Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l’innocenza delle mie mani, perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato come un empio il mio Dio.
I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge; ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa. Il Signore mi ha ripagato secondo la mia giustizia, secondo l’innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi. Con l’uomo buono tu sei buono, con l’uomo integro tu sei integro, con l’uomo puro tu sei puro e dal perverso non ti fai ingannare. Perché tu salvi il popolo dei poveri, ma abbassi gli occhi dei superbi. Signore, tu dai luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre (Sal 18 (17), 21-29).
Sempre quando ci si presenta dinanzi al nostro Dio con cuore puro e mani innocenti, sempre Lui viene incontro alla nostra fragilità, pochezza, povertà e ci libera.
Gesù vede quest’uomo non lontano dal regno di Dio e lo incoraggia. Crea in lui una speranza nuova. Può essere e crescere come vero regno di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci un cuore puro e mite. di Movimento Apostolico
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