Italiae et Ecclesia

Non solo fuochi avvelenati. Sale al cielo la preghiera dei credenti

Pregare insieme contro lo scempio nella Terra dei Fuochi. Preoccupati per il continuo degrado, l’invito dei vescovi di Caserta, Acerra, Nola e Aversa a pregare per “rispettare la natura” e perché “si possa veramente conoscere ed amare Dio in ogni sua creatura”


Una giornata, quella di oggi, dedicata alla preghiera comune a “riparazione per i peccati commessi contro la bellezza e la bontà della natura che Dio ci ha donato”. Lo hanno chiesto, con una lettera alla popolazione delle proprie diocesi ma anche a tutti cristiani, i vescovi di Caserta, Acerra, Nola e Aversa.

Profondamente preoccupati, i presuli hanno espresso il loro dolore

“Come Chiesa campana, con il coinvolgimento di tante persone, in tempi ancora recenti, abbiamo richiamato l’attenzione dei cittadini e delle autorità sulla gravità dell’inquinamento ambientale della nostra terra e sulla drammaticità delle sue ricadute sulla salute e sulla vita della nostra gente. Con grande dispiacere, abbiamo dovuto sopportare che la nostra terra, da sempre identificata come l’antica, splendida Campania felix, sia stata, ora, indicata come terra dei fuochi”.

Da qui, l’invito alla preghiera per il rispetto del creato

“Siamo chiamati a testimoniare che solo cambiando l’atteggiamento dell’umanità verso la natura, imparando a non considerarla come qualcosa da usare solo per soddisfare il proprio egoismo, ma che, al contrario, attraverso di essa siamo invitati a conoscere, a dialogare con Dio, a saper scegliere l’essenziale, a valorizzare la bellezza e la bontà di ogni creatura e a riconoscere la dignità della persona umana. Per questo il Papa ci invita ad un cammino di conversione”. “Il silenzioso digiuno dei cristiani e l’intensità della preghiera comune” vogliono essere “un atto di conversione, di riparazione per i peccati commessi contro la bellezza e la bontà della natura che Dio ci ha donato, e speriamo possa coinvolgere ed essere come un’onda lunga, che parte da lontano per arrivare ad immergere in sé ogni scoglio e ciò che trova sul suo cammino”.

“ La fede, nel rivelarci l’amore di Dio Creatore, ci fa rispettare maggiormente la natura, facendoci riconoscere in essa una grammatica da Lui scritta e una dimora a noi affidata perché sia coltivata e custodita – Lumen Fidei (55) ”

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