In un mondo spesso segnato da ingiustizie e conflitti, può sorgere spontanea la domanda: come agisce Dio di fronte a chi ci fa del male? La Scrittura ci offre una prospettiva chiara e profonda: la giustizia del Signore non è come quella umana. Essa è perfetta, misericordiosa e spesso ci chiede di confidare in un piano più grande del nostro.
Come cristiani, siamo chiamati a vedere la giustizia divina non come una forma di vendetta, ma come un’espressione della santità e dell’amore di Dio. Infatti, la Bibbia ci ricorda: “Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira di Dio; sta scritto infatti: A me la vendetta, io darò la retribuzione, dice il Signore” (Rm 12,19).
Dio non guarda solo alle azioni esteriori, ma conosce i cuori e le intenzioni di ogni persona. Egli non cerca la punizione fine a sé stessa, ma piuttosto la redenzione. Anche quando ci sentiamo feriti o oppressi, Dio ci invita a non cedere alla tentazione di rispondere con vendetta o risentimento. La Sua giustizia spesso si manifesta nel tempo, in modi che noi non possiamo sempre comprendere immediatamente.
Un esempio perfetto lo troviamo in Gesù, che sulla croce ha pregato per coloro che lo stavano crocifiggendo, dicendo: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). La giustizia di Dio è strettamente legata al perdono, alla pazienza e alla speranza nella conversione di chi fa del male. Questo è un messaggio potente che ci chiama a fare lo stesso, affidandoci al Suo giudizio.
Noi, esseri umani, siamo limitati nel nostro giudizio. Spesso rispondiamo alle offese con rabbia, cercando rivalsa immediata o una “giustizia” che possa farci sentire meglio. Tuttavia, questa forma di giustizia non porta vera pace, ma alimenta un ciclo di odio e divisione.
La giustizia di Dio, al contrario, mira a restaurare ciò che è rotto, a sanare le ferite e a promuovere la riconciliazione. Anche quando siamo vittime di ingiustizia, Dio ci chiede di non perdere la fiducia in Lui. Come ci insegna il libro dei Proverbi: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza” (Pr 3,5). Spesso non comprendiamo immediatamente i Suoi piani, ma Dio non ci abbandona.
La storia della Chiesa è ricca di esempi di santi che hanno saputo affidarsi alla giustizia di Dio di fronte a gravi ingiustizie. Pensiamo a San Giovanni Paolo II, che, dopo essere sopravvissuto a un attentato, visitò e perdonò il suo attentatore in carcere. Questo gesto è un esempio luminoso di come il perdono e la fiducia nella giustizia divina possano trasformare non solo le nostre vite, ma anche quelle di chi ci ha fatto del male.
Oppure ricordiamo Santa Maria Goretti, la giovane martire che, prima di morire per mano del suo aggressore, scelse di perdonarlo. La sua capacità di lasciar andare l’odio e affidarsi al Signore ci ricorda che la giustizia di Dio è sempre accompagnata dalla grazia del perdono.
Affidarsi alla giustizia divina non è sempre facile. Ci sono momenti in cui il dolore e la sofferenza sembrano insopportabili, e ci sembra che Dio sia lontano. Ma la fede ci insegna che Dio è sempre al nostro fianco, anche nelle prove più difficili. Il Salmo 37 ci incoraggia dicendo: “Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui ed egli agirà” (Sal 37,5).
Questa fiducia ci permette di vivere con serenità anche quando ci sentiamo attaccati o traditi. La giustizia di Dio arriverà, ma non sempre nei modi o nei tempi che ci aspettiamo. Dio agisce in profondità, non solo nel cuore di chi ha subito ingiustizie, ma anche in quello di chi le ha causate, cercando sempre la redenzione di ogni anima.
Alla fine, la vera vittoria contro i nostri nemici non si trova nella loro sconfitta, ma nella nostra capacità di amare, perdonare e confidare nel Signore. La giustizia di Dio si manifesta quando scegliamo di seguire l’esempio di Cristo, che ha vinto l’odio e la morte attraverso il sacrificio supremo dell’amore.
Quando lasciamo a Dio il compito di renderci giustizia, ci liberiamo dal peso del rancore e della vendetta, permettendo al Suo amore di guarire le nostre ferite e di operare la vera giustizia, che è sempre orientata alla riconciliazione e alla pace.
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