A un tiro di schioppo, soltanto alcune decine di chilometri dalla frontiera con il Piemonte, sulle Alpi Marittime del Delfinato, c’è un santuario avvolto di misteriosi profumi. È il santuario di Notre Dame di Laus dove, per ben cinquantaquattro anni, la Madonna scelse una povera pastorella del luogo, rozza e analfabeta, Benedetta Rencurel, la educò poco alla volta alla fede per farne uno straordinario strumento della grazia divina.
Quello di Notre Dame di Laus è un messaggio spirituale di profonda speranza rivolto all’intera umanità, che merita di essere conosciuto ed apprezzato più di quanto lo sia stato fino ad oggi. Non soltanto a Lourdes, infatti, è apparsa la S.Vergine, ma sul territorio francese questo accadde molto prima, negli anni che andarono dal 1647 fino al 1718, quando l’avventura umana e spirituale della veggente del Laus si concluse qui sulla terra, per aprirsi agli spazi infiniti del Cielo.
Benedetta Rencurel era una pastorella di 16 anni quando nel maggio 1664 ebbe, sopra il villaggio di St. Etienne, in una località chiamata Vallone dei forni, la prima apparizione della Madonna, che teneva per la mano un bellissimo bambino. A quella apparizione presto se ne aggiungono delle altre, ma tutte silenziose. Maria non parla, non dice nulla. Sembra quasi, la sua, una precisa “pedagogia”, volta a educare, attraverso la strategia spirituale dei piccoli passi, una rozza e ignorante pastorella.
Gradatamente, un po’ alla volta, la bella Signora prende confidenza con Benedetta e la coinvolge in domande e risposte, la guida, la conforta, la rassicura, le chiede di fare qualcosa per lei, l’aiuta a capire meglio gli altri e ad amare di più Dio.
Pur esortata dalla bella Signora a farsi ancora più umile, la giovane veggente non può nascondere ancora per molto quanto le sta accadendo. Presto anche le autorità ne vengono coinvolte ed esigono delle spiegazioni. La Madonna, perché ormai è chiaro che è della Vergine Maria si tratta, al Vallon des Fours domanda una processione di tutto il popolo e al punto di arrivo rivela finalmente il suo nome: “Mi chiamo Maria!”, per poi aggiungere: “Non riapparirò più per un certo tempo!”.
Difatti, trascorrerà circa un mese perché riappaia nuovamente, questa volta al Pindreau. Ha un messaggio per Benedetta: “Figlia mia, salite la costa del Laus. Là troverete una cappella dove sentirete profumo di violetta.”
L’indomani Benedetta parte alla ricerca di questo luogo e scopre, dai profumi promessi, la piccola cappella dedicata a Notre Dame de la Bonne Rencontre. Benedetta apre con trepidazione il portale e trova la Madre del Signore ad attenderla sopra l’altare polveroso. La cappella infatti è deserta e piuttosto abbandonata. “Desidero far costruire qui una chiesa più grande in onore del mio adorato Figlio”, le annuncia Maria. “Esso sarà il luogo di conversione per numerosi peccatori. E sarà il luogo dove io vi apparirò molto spesso.”
Cinquantaquattro anni durarono le apparizioni al Laus: nei primi mesi esse si verificarono tutti i giorni, poi ebbero una cadenza pressocchè mensile. Migliaia di pellegrini cominciano ad accorrere al Laus. Una devozione che non si interruppe mai e sopravvisse a molte alterne vicende, come la furia della Rivoluzione francese e la soppressione della diocesi di Embrun.
Il santuario di Notre Dame de Laus (in lingua occitana “Nostra Signora del Lago”) conserva tuttora al suo interno la cappella primitiva, detta de La Bonne Rencontre, dove la Vergine apparve a Benoîte Rencurel. Nell’abside della cappella, davanti al tabernacolo dell’altare maggiore, arde la lampada nel cui olio i pellegrini usano intingere le dita della mano destra per farsi devotamente il segno della croce.
In piccole fiale questo stesso olio viene poi spedito in tutta i paesi della Francia e dovunque nel mondo è diffuso il culto di Nostra Signora del Laus. È un olio dalle capacità portentose. Come la Madonna stessa aveva promesso alla sua veggente, se fosse stato utilizzato con un profondo atteggiamento di fede verso l’onnipotenza del suo Figlio, esso avrebbe provocato prodigiose guarigioni non solo fisiche ma anche spirituali, come in effetti puntualmente avviene da oltre due secoli.
Una lunga serie di vescovi hanno riconosciuto la soprannaturalità dell’apparizione incoraggiando i pellegrinaggi verso al santuario. La Madonna apparsa in quel lembo di Francia volle anche lasciare un segno tangibile della sua amorosa presenza in quel luogo benedetto: un soavissimo profumo.
Chiunque infatti sale al Laus può sentire con il proprio naso questi misteriosi effluvii, che danno a tutti consolazione spirituale e una profonda serenità interiore.
I profumi del Laus sono un fenomeno inspiegabile, che la scienza ha provato a spiegare ma senza effettivamente venire a capo di nulla. È un po’ il mistero ed il fascino di questa cittadella mariana incastonata su un solitario altopiano delle Alpi francesi, che attira ogni anno un gran numero di pellegrini da ogni parte del mondo.
di Maria Di Lorenzo
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