O Maria, sia benedetto il saluto che vi diede l’Angelo di Dio nel suo annuncio…
NONO GIORNO – «Il Signore è mia luce e mia salvezza» (Sal 27,1).
Sia benedetto, o Maria, il tanto atteso momento in cui iniziò la salvezza umana con l’Incarnazione del Figlio di Dio.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
PREGHIAMO – O Dio che tramite l’annuncio dell’Angelo ci hai fatto conoscere l’incarnazione del tuo Verbo nel grembo verginale di Maria, Ti preghiamo di guidarci fino a Te per i meriti della Passione e della Croce di tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo e per l’intercessione dell’Immacolata sempre Vergine Maria, sua e nostra tenera Madre.
I racconti evangelici che descrivono la folla che seguiva Gesù e dichiarava la sua ammirazione verso di lui ci stupiscono e, in parte, ci infastidiscono. Lo stupore si riversa, come sempre, sulla figura e sul comportamento di Gesù. Il fastidio è dovuto alla considerazione del comportamento della folla che, spesso, è opportunista.
Gesù manifesta il suo dissenso quando, rivolgendosi alla folla, afferma che lo cercano perché hanno potuto godere per il moltiplicarsi dei pani. È purtroppo vero che la folla vuole il “pane” che sfama il corpo. Gesù, invece, che è il pane vero, il “pane” di vita eterna, offre alla folla non la “manna” ma la sua vera carne.
Anche quando la folla si dimostra opportunista ed interessata Gesù non smette mai di mostrarsi premuroso verso tutti. Gli evangelisti dicono che egli provò compassione nel vedere quelle persone che lo seguivano e che erano come pecore senza pastore. Comandò ai discepoli di farli sedere a gruppi poi li sfamò con i cinque pani e i due pesci messi a disposizione da un bambino.
È pur vero che l’umanità soffre la fame! Fame materiale ma, soprattutto, fame di essenzialità. Ma è altrettanto vero che, l’umanità rincorre ed elogia chi si preoccupa di offrire il pane materiale e non segue coloro che offrono il “vero” pane, Gesù. Senza di quel Pane non si può vivere. Solo il Padre può darci “il pane disceso dal cielo che ci nutre per la vita eterna”.
L’uomo affamato di essenzialità e che langue nella grande miseria dello spirito, non può mai placare la sua fame alla mensa umana. Perfino le briciole della mensa , divina possono sfamare per sempre la fame del mondo intero.
Mi accosterò con avidità alla mensa della tua Parola, Signore, per nutrirmi solamente di te.
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