Si sono salvati in 23. Tra quanti mancano all’apello vi sono 15 donne e 5 bambini. La Marina di Tripoli è intervenuta a 6 miglia dalla costa.
Almeno 97 migranti risultano dispersi, fra questi 15 donne e cinque bambini, dopo il naufragio della loro imbarcazione al largo della capitale libica.
Lo ha dichiarato all’agenzia Afp il portavoce della marina libica. La cifra è stata fornita da 23 superstiti di diverse nazionalità africane, soccorsi dalla guardia costiera libica a sei miglia al largo di Tripoli.
In un messaggio diffuso dal generale Ayob Amr Ghasem, portavoce della Marina libica da cui dipende la Guardia costiera, si afferma che “il numero totale dei migranti a bordo era di 120”. Questa mattina ne sono stati “salvati 23 e 97 sono dispersi”, tra cui “alcune donne (15) e cinque bambini”. I migranti erano tutti di “nazionalità africana”, ha precisato l’ufficiale senza precisare i Paesi di provrenienza.
I superstiti sono stati portati dapprima alla base navale di Tripoli e poi al “Centro di ricerche e indagine” dell’autorità di lotta contro l’immigrazione clandestina nella stessa capitale libica.
Lo riferisce la nota del portavoce della Marina libica precisando che ai naufraghi è stato fornito “soccorso medico e umanitario”.
Come noto solo quest’anno sulla “rotta mediterranea centrale”, quella che dalla Libia porta all’Italia, ci sono stati 603 morti a fronte di quasi 27 mila arrivi secondo dati aggiornati a domenica scorsa dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom).
L’anno scorso i morti furono quasi 4.600, in forte aumento rispetto agli oltre 2.800 dell’anno prima. Nel triennio, per difetto, l’Unhcr stima diecimila vittime.
Fonte: Avvenire On line / Repubblica