I miracoli recenti di San Francesco: straordinaria scoperta in merito alla vita di San Francesco. E’ stato ritrovato un manoscritto antichissimo che rappresenta la seconda testimonianza della vita di San Francesco, dopo la prima, ufficiale, redatta da Tommaso da Celano.
In questo nuovo volumetto, attribuibile allo stesso Tommaso da Celano, non solo vengono rivisti alcuni aneddoti, ma se ne aggiungono altri (miracoli compresi), e si legge tra le righe una nuova consapevolezza del messaggio di Francesco.
Lo storico medievalista Jacques Dalarun era sulle tracce di questo libro da sette anni, poichè molti frammenti e testimonianze indirette lo portavano a ritenere che la tra prima vita ufficiale di Francesco, redatta da Tommaso da Celano nel 1229 per ordine di Gregorio IX, e la seconda vita ufficiale, datata 1247. Questa versione intermedia, databile tra il 1232 ed il 1239, va incontro ad esigenze di sintesi che seguirono l’eccessiva lunghezza della Vita Prima.
Il manoscritto è passato di privato in privato per centinaia di anni. E’ stato segnalato a Jacques Dalarun da un suo amico, Sean Field, secondo il quale stava per essere messo all’asta un libricino che avrebbe potuto seriamente interessare allo storico. La presentazione del libricino ad opera della studiosa Laura Light, aveva peraltro evidenziato il potenziale interesse storico del manoscritto e una descrizione dettagliata dei miracoli recenti di San Francesco.
Pertanto Dalarun chiamò la direttrice del dipartimento Manoscritti della Biblioteca Nazionale di Francia, e la pregò vivamente di acquistare quel libricino per evitare continuasse il suo tour tra privati facoltosi. Il libro fu quindi acquistato dalla Biblioteca Nazionale e messo a disposizione dello studioso francese, il quale immediatamente comprese che si trattava di un’opera del biografo ufficiale di San Francesco: Tommaso da Celano.
Il formato del manoscritto è piccolissimo: 12 centimetri per 8, ed era pertanto destinato ad uso tascabile per i frati, che potevano utilizzarlo come fonte d’ispirazione per preghiera o discorsi. L’interesse storico del libricino è notevole: narra di vari episodi della vita di San Francesco, per un ottavo circa della sua lunghezza Dopocihè cominiano commenti e riflessioni dell’autore, che si estendono per circa sette ottavi dell’opera.
Tra gli episodi rivisti vi è quello in cui Francesco si reca a Roma non per testimoniare la Parola di Dio, ma per affari commerciali. In quell’occasione entra in contatto diretto con i poveri della città, e si chiede cosa gli possa mai mancare, per comprendere a pieno l’esperienza della povertà, senza ridursi al solo parlarne. La soluzione ideale consisteva nel vivere come loro, ed condividerne praticamente le difficoltà.
Un esempio ce lo fornisce lo stesso libro. Quando il saio di San Francesco si rompeva, si stracciava, o si bucava, Francesco non lo riparava cucendolo con ago e filo, ma intrecciando sul buco o sullo strappo cortecce d’albero, foglie incastonate, o steli d’erba. C’è poi il racconto di un nuovo miracolo riguardante un bimbo morto, resuscitato immediatamente dopo che i suoi genitori chiesero al Santo di Assisi un’urgente intercessione.
Fonte cristianità.it
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