100 studiosi criticano Papa Francesco. I soliti 100 che non perdono occasione per buttare fango contro Papa Francesco, ‘reo’ di chissà quali nefandezze… La realtà? Un attacco indiscriminato contro il Pontefice nel suo tentativo chiarissimo di portare la Chiesa più vicina ai poveri ed ai bisognosi.
Chissà perché i 100 nomi, sono tutti professoroni ben stipendiati (alcuni addirittura da Università Pontificie!), intellettualoidi con siti a banner ed incasso, e membri di strutture ‘sovraniste’ che percepiscono soldi a destra e a… destra, nel tentativo di combattere politicamente .
Come diciamo spesso: ‘Critica Papa Francesco chi ha il frigorifero pieno e non ha problemi a fare la spesa ogni giorno’
Gli atti eretici di Papa Francesco secondo questi ‘professoroni’
“Noi sottoscritti chierici, studiosi e intellettuali cattolici, protestiamo e condanniamo gli atti sacrileghi e superstiziosi commessi da Papa Francesco, il Successore di Pietro, durante il recente Sinodo sull’Amazzonia tenutosi a Roma”. Comincia così il documento, redatto in sette lingue e firmato da un centinaio di studiosi, religiosi e laici – tra i quali il moralista John McCarthy, il teologo Brian Harrison, lo storico Roberto De Mattei, il giurista Paolo Pasqualucci, il medievalista Claudio Pierantoni, il patrologo John Rist, il filosofo Josef Seifert, lo storico Henry Sire – ‘oltranzisti’ cattolici, per i quali il Pontefice sarebbe colpevole di “atti sacrileghi”, profanazioni della chiesa e atti di adorazione idolatriche.
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Nel documento, definito di “protesta”, i firmatari – che citano a conforto delle loro tesi, fra gli altri, i cardinali Walter Brandmueller, Gerhard Mueller, Raymond Burke, Jorge Urosa Savino, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò e i vescovi Athanasius Schneider, José Luis Azcona Hermoso, Rudolf Voderholzer e Marian Eleganti – fanno riferimento all’”adorazione idolatrica della dea pagana Pachamama”, la statuetta pagana arrivata in Vaticano durante il sinodo sull’Amazzonia e gettata nel Tevere da un fedele austriaco ultra tradizionalista perchè “oltraggiava il primo comandamento (Io sono il Signore tuo Dio, non avrai altri dei di fronte a me)”.
Come ha risposto Papa Francesco ai 100 studiosi? Con il pane per i poveri!
La migliore risposta che Papa Francesco ha dato, non è quella nei classici viaggi in aereo con i giornalisti, che ovviamente si divertono a ‘speculare’ su queste ‘non notizie’, ma è il gesto compiuto in queste ore in vista della Giornata Mondiale dei poveri.
APERTO IL PRESIDIO SANITARIO PER I BISOGNOSI IN SAN PIETRO – È la mano tesa di Papa Francesco ai preferiti di Dio. Il presidio sanitario, aperto da ieri fino a domenica, rappresenta una delle tante iniziative in calendario per la terza Giornata Mondiale dei Poveri che culminerà con la Messa nella Basilica Vaticana, domenica prossima.
Come gli scorsi anni, sono garantite in Piazza San Pietro le analisi cliniche dalle 8 alle 12 e le visite specialistiche dalle 9 alle 20. Saranno disponibili tra gli altri cardiologi, diabetologi, oculisti e radiologi. “Un vero ospedale”: aveva definito monsignore Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, nel presentare le iniziative per la Giornata Mondiale dei Poveri. Lo scorso anno Papa Francesco fece visita al presidio sanitario, tra la sorpresa dei presenti, per ringraziare i volontari e salutare i poveri.
Daniele Venturi