Una studentessa riminese di 23 anni si è rivolta ai medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale ‘Infermi’ di Rimini e ha raccontato di essere stata violentata e segregata in casa per una notte da un cittadino pakistano.
I medici avrebbero riscontrato ecchimosi e lividi compatibili con il suo racconto. L’uomo, identificato in un 43enne con permesso si soggiorno e al lavoro in una rosticceria-kebab, è stato denunciato a piede libero dalla Polizia per violenza sessuale e sequestro di persona.
Dal personale medico del nosocomio riminese è partita la segnalazione alla Polizia di Stato che ha inviato sul posto una Volante.
Grazie alla sensibilità e all’intuizione di un ispettore donna delle Volanti della Questura si è potuto ricostruire nel dettaglio la vicenda che ha coinvolto la 23enne.
La ragazza, di ritorno a casa in treno da Ravenna, venerdì sera, è entrata a comprare un kebab, in una rosticceria poco lontano dalla stazione ferroviaria. L’uomo dietro al bancone, dopo averle servito un panino, l’avrebbe invitata a seguirlo a casa con la scusa di un massaggio.
La ragazza, stando a quanto lei stessa ha raccontato agli agenti, prima ha rifiutato l’invito e poi si è fatta convincere ed ha seguito l’uomo fino ad un appartamento dove questi l’avrebbe violentata e costretta in casa per tutta la notte.
Lo straniero, identificato in un 43enne, con permesso di soggiorno che lavora effettivamente in un negozio di kebab a Rimini, è stato denunciato a piede libero dalla Polizia di Stato per violenza sessuale e sequestro di persona. Ora la denuncia è al vaglio del sostituto procuratore, Luigi Sgambati.