Categorie: Finis Mundi

#OccupyHongKong il card Zen in piazza coi giovani: Facciamo l’impossibile per la democrazia

Ha 82 anni il Cardinale Joseph Zen, arcivescovo Emerito di Hong Kong, e da una settimana dorme molto poco. Ha passato la notte tra sabato 27 e domenica 28 settembre con i ragazzi di Occupy Hong Kong, li ha raggiunti di nuovo appena gli sono arrivate le notizie degli scontri con la polizia, la domenica sera. Li ha difesi, ha anche cercato di convincerli a tornare a casa perché la situazione si stava facendo troppo pericolosa. Poi invece no, ci ha ripensato.

Dopo aver visto centinaia di giovani inermi piangere rinchiusi in un recinto di barricade, risponde così a chi gli chiede cosa succederà, come andrà a finire questa occupazione pacifica del cuore di Hong Kong: “Dobbiamo resistere. Dopo i lacrimogeni dobbiamo resistere. Non abbiamo più altra scelta se non resistere fino a che il governo non ci ascolterà”.
Cosa lo ha portato a cambiare posizione nel giro di poche ore? Glielo chiediamo via sms, risponde poco dopo in italiano: “Potete chiamarmi ora?”. Sono le dieci di sera ma lui, il cardinale dei giovani dell’ex colonia britannica, non dorme ancora: “Papa Benedetto un giorno disse, riferendosi ai rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Cina, che dobbiamo essere disposti ad accogliere una sconfitta sul momento ma dobbiamo continuare a rimanere fedeli al principio che ci muove. Anche io, all’inizio, ho provato a dire a questi ragazzi, a quelli più stremati, che poteva anche essere l’ora di andare a casa, che avevamo fatto sentire con dignità la nostra voce, che era sufficiente. Ma la nostra moderazione sembra però incoraggiare la stupidità dei governanti che non smettono di mentire, che non accolgono alcun dialogo. A questo punto io dico che dobbiamo restare fermi, fermi fino a che il governo non ci ascolta. I giovani di Hong Kong dovranno rimanere forti e calmi, come si sono fatti conoscere al mondo intero in questi giorni difficili”.

La determinazione del Cardinale è pacata: “Come persona religiosa, ho il ruolo di moderare e calmare. Ma questa volta è stato uno sforzo disperato, non ci sono riuscito. Nonostante la grande, grandissima moderazione dei giovani nel richiedere una riforma elettorale nella direzione della vera democrazia, le autorità si sono dimostrate sorde. Non hanno risposto o hanno risposto in modo sproporzionato, senza riconoscere i loro errori. E hanno sfidato il popolo. Per questo, non vedo altra via d’uscita se non quella che il capo del governo di Hong Kong, Leung Chun-ying, si dimetta al più presto e che si metta in atto un processo di definizione di nuove regole che portino a una futura elezione realmente democratica”.

Oggi, nella ex colonia britannica passata a regione ad amministrazione speciale sotto la Repubblica Popolare Cinese, il capo dell’esecutivo è eletto da una cerchia ristretta di grandi elettori nominati da Pechino in base a criteri di vicinanza alle idee del partito centrale. Leung Chun-ying è stato soprannominato dai manifestanti “689” perchè 689 sono stati i voti che gli hanno permesso, dal 2012, di governare un territorio composto da sette milioni di abitanti.

“Dobbiamo fare l’impossibile ora”, continua il Cardinale. “I manifestanti sono stati pazienti, non hanno opposto alcuna resistenza. Questo è un popolo straordinario, sono davvero orgoglioso. Dopo aver preso 87 bombe lacrimogene questa gente non ha rovesciato neanche una macchina. Non sono tutti cristiani, certo, ma è davvero un popolo coraggioso e mite”.
“Io c’ero”, ricorda il cardinale Zen, “quando i poliziotti hanno radunato i ragazzi dopo la carica con i gas lacrimogeni. Non li hanno arrestati, li hanno semplicemente rinchiusi in un recinto senza cibo, acqua, senza la possibilità di andare in bagno. Ho parlato con i poliziotti, gli ho fatto un discorso quella domenica sera. Gli ho detto che dovevano seguire la legge, certo. Che era loro dovere farlo. Ma la loro coscienza non poteva astenersi dal giudicare gli ordini. La coscienza morale doveva aiutarli a capire che se gli ordini vanno contro la legge, non vanno eseguiti. Ho detto loro: ‘Guardateli, questi sono i vostri fratelli: rispettateli’. Poi qualche giornalista ha cominciato ad allungare bottiglie d’acqua a questi ragazzi, e i poliziotti non li hanno fermati”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Famiglia Cristiana

Ultimi articoli

Sacro Cuore di Gesù insegnaci ad Amare, come Tu ami! Preghiera del mattino, 5 Novembre 2024

Sacro Cuore di Gesù insegnaci ad Amare come Tu ami! Preghiera del mattino, 5 Novembre 2024. PREGHIERA DEL MATTINO Signore,…

5 Novembre 2024

San Giuseppe dormiente, ti affidiamo tutte le nostre difficoltà. Preghiera della notte tra il 4 e il 5 novembre 2024

La potente orazione a San Giuseppe dormiente Anche Papa Francesco è molto devoto a San Giuseppe dormiente... Il Santo Padre…

4 Novembre 2024

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 4 novembre 2024. Madonnina del Grappa, prega per noi

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 4 novembre 2024. Madonnina del Grappa, prega per noi Tu, o Madre dolce e…

4 Novembre 2024

Il Santo di oggi, 4 Novembre: è la festa di San Carlo Borromeo, Vescovo. Vita e Preghiera

Oggi la Chiesa ricorda San Carlo Borromeo: vescovo Carlo Borromeo, universalmente noto come San Carlo, è stato un cardinale e…

4 Novembre 2024

Il Santo di oggi, 4 Novembre: la Chiesa ricorda la Beata Teresa Manganiello. Vita e Preghiera

Oggi ricordiamo la figura di Beata Teresa Manganiello Teresa Manganiello è stata una terziaria francescana e considerata un personaggio chiave…

4 Novembre 2024

“L’amore verso Dio e il prossimo è il cuore della fede, non le pratiche esteriori” – Papa Francesco all’Angelus

Papa Francesco ha ricordato, durante l’Angelus in Piazza San Pietro, che l’amore verso Dio e verso il prossimo rappresenta il…

3 Novembre 2024