Nel 1859 l’immagine della Madonna venne portata per la prima volta in processione per le vie di Persiceto.
San Giovanni in Persiceto (BO) – Il santuario della Beata Vergine delle Grazie sorge lungo la via Persicetana, tracciata verso la metà del XIII secolo quale collegamento con Bologna. Secondo la tradizione, sul punto della strada ove ora si trova il santuario sorgeva fino al X secolo un’altra chiesa dedicata al Bambino Gesù. Accanto alla chiesa, situata su un’altura, si trovava un pilastrino recante l’immagine dipinta di una Madonna con Bambino.
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Da qui deriva la denominazione popolare del santuario, diffusa ancora oggi: “Madonna del Poggio” (dal latino podium, pogium: rilievo, altura). Poco lontano dall’immagine sacra sgorgava una fonte considerata miracolosa per le sue proprietà taumaturgiche. L’immagine della “Madonna del Poggio” incominciò allora ad essere venerata da molti; per questa ragione si ritenne utile custodire il ritratto in un’apposita cappella.
Nel 1433 la cappella fu inglobata in un edificio di più ampie dimensioni, costruito probabilmente da Mastro Giovanni Ferrari, un persicetano famoso per le sue opere di pietà religiosa, autore tra l’altro anche della chiesa di Sant’Apollinare. Verso la metà del XV secolo, la chiesa fu di proprietà dell’influente famiglia Busi; nel 1494 passò invece ai Padri Gerolamini di San Barbaziano a Bologna. Quattro anni dopo il loro insediamento, questi iniziarono la costruzione dell’edificio attuale, più vasto, per contenere le folle di pellegrini che giungevano continuamente ad implorare grazie e guarigioni alla venerata Madonna.
Nel 1505 però un terremoto provocò gravi danni alla struttura e il santuario venne definitivamente completato e ulteriormente ampliato solo verso la metà del secolo. Nell’Ottocento molti furono gli interventi di modifica: fu demolito il portico della facciata, vennero rifatte la facciate e le finestrature, fu costruito ex novo il campanile.
Nel 1859 l’immagine della Madonna venne portata per la prima volta in processione per le vie di Persiceto. Da quel momento il rito si incominciò a perpetuare con regolarità e ancora oggi si ripete in occasione delle Rogazioni annuali. Disgraziatamente il dipinto fu trafugato nell’aprile del 1977 e quindi sostituito con una copia.
(Fonte biscobreak.altervista.org)
O Maria, la luce della tua fede
diradi le tenebre del mio spirito;
la tua profonda umiltà
si sostituisca al mio orgoglio;
la tua sublime contemplazione
ponga freno alle mie distrazioni;
la tua visione ininterrotta di Dio
riempia la mia mente della sua presenza;
l’incendio di carità del tuo cuore
dilati e infiammi il mio, così tiepido e freddo;
le tue virtù prendano il posto dei miei peccati;
i tuoi meriti siano il mio ornamento presso il Signore.
Infine, carissima e diletta Madre,
fa’ che io non abbia altra anima che la tua
per lodare e glorificare il Signore;
che io non abbia altro cuore che il tuo
per amare Dio con puro e ardente amore,
come te. Amen.
(San Luigi Maria Grignion de Montfort)
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