La Madonna dell’Uragano, secondo la leggenda, a fronte delle insistenti preghiere dei fedeli deviò la corsa di un pericolosissimo uragano, salvando la città di Carovigno (BR).
Il 17 agosto del 1841, una tempesta si alzava a 2 km a sud-ovest del paese, e si dirigeva proprio verso il centro di Carovigno. I carovignesi, da sempre fedeli nella loro patrona Maria Santissima di Belvedere, corsero nella Chiesa Matrice e prelevarono la statua (insieme ad altre statue di Santi).
In processione, uscirono da Porta Brindisi, proseguirono per mezza strada la “Nchianata di lu succursu” e si fermarono in una “Chiusa”, tra gli alberi secolari d’ulivo, dove, su una “Chianca” (roccia) appoggiarono la Madonna di Belvedere.
I carovignesi, iniziarono a pregare fino a quando l’Uragano, dopo aver distrutto intere campagne, deviò la rotta e si diresse nei pressi di Serranova fino a sfociare nel mare, risparmiando Carovigno.
In seguito i Carovignesi rientrarono in paese e si decise di svolgere i festeggiamenti in onore della Madonna di Belvedere, denominata da quel giorno dell’Uragano.
Nel leccese invece, il culto per la Madonna dell’Uragano, praticato principalmente a Cocumola e a Diso, si diffuse a partire dal 1832, quando, secondo la tradizione locale, la Vergine risparmiò i due centri salentini da una violenta tempesta che si era scatenata nella giornata del 10 settembre, mietendo nei paesi circostanti diverse vittime.
Si racconta che in questi due paesi il maltempo non recò alcun danno.
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Sia lode a te o Padre che hai mandato il tuo Figlio unigenito,
nato da Maria, liberandoci dall’errore.
Beata sei, Maria, che lo hai concepito.
Beata che hai nutrito colui che tutti nutre.
Beata che hai portato nel tuo seno
quel forte che porta il mondo nella sua potenza.
Beata e benedetta che le tue labbra hanno baciato quella vampa
che consuma il figlio della stirpe di Adamo.
Beata sei tu, perché dal tuo seno è irradiato uno splendore
che si diffonde su tutta la terra.
Beata sei tu, perché col tuo latte hai nutrito Dio,
il quale nella sua misericordia si è fatto piccolo
per rendere grandi i miseri.
Gloria a te, o nostro rifugio!
Gloria a te, o nostro orgoglio, perché per opera tua
la nostra stirpe è stata innalzata al cielo.
Supplica Dio, nato da te,
che mandi pace e calma alla sua Chiesa.
Lode a colui che è sorto da Maria,
che l’ha fatta sua madre e che in lei si è fatto fanciullo.
Sia benedetto il re dei re che si è fatto uomo,
lode a Colui che l’ha mandato a nostra redenzione
e gloria allo Spirito Santo che cancella i nostri peccati!
(Balaj Siro – Padre della Chiesa)
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