Santa Sara (o Sarah) è una personalità biblica, prima moglie del patriarca Abramo, e madre di Isacco. È considerata la “Madre dei Credenti”.
In base alla cronologia biblica, Sara nasce all’incirca nel 2028 a.C. da Tera, padre di Abramo. Sara è quindi sorellastra del marito, figlia dello stesso padre, ma non della stessa madre (Gen 20,20). Sara ha circa dieci anni meno del marito Abramo (Gen 17,17) col quale si sposa mentre si trovavano nella città di Ur (Gen 11,28-29).
Sara è una donna molto bella nonostante la sua età. Il timore del marito di essere ucciso da qualcuno che desidera avere sua moglie lo spinge a imporle di dichiarare a chiunque glielo chieda di essere sorella di Abramo e non la consorte.
La sua straordinaria bellezza fu motivo del rapimento architettato prima dal faraone e poi da Abimelec in Gerar, ma Dio la protesse nel suo onore.
Sara è sterile e quando ha ormai 75 anni circa, secondo la consuetudine dell’epoca, dà in moglie la sua schiava Agar al marito perché partorisca per lei un figlio, cui mette nome Ismaele, il quale sarebbe poi divenuto il capostipite di una grande nazione.
Il suo nome originale era Sarai, che probabilmente significa “litigiosa”.
Quando essa ha 89 anni Dio le cambia il nome da Sarai in Sara, che significa “Principessa, Signora” promettendole che avrebbe concepito miracolosamente un figlio, al quale essa mise poi nome Isacco, il cui nome significa risata, perché Sara rise ascoltando la promessa fatta da Dio ad Abramo (Gen 17,15 e Gen 21,5-6).
Dio disse ancora ad Abramo: ‘Non chiamare più tua moglie Sarai; d’ora in poi il suo nome è: Sara. Per mezzo di lei ti darò un figlio. La benedirò e darà origine a intere nazioni e vi saranno re fra i suoi discendenti’. Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise. Pensò fra sé: ‘È mai possibile che un uomo diventi padre a cent’anni e che all’età di novant’anni Sara possa partorire?’. Perciò Abramo disse a Dio: – C’è già Ismaele. Potresti fare che sia lui il mio erede.
– No! – gli rispose Dio. – Tua moglie Sara ti partorirà un figlio e tu lo chiamerai Isacco. Con lui io manterrò la mia promessa: sarà una promessa che vale per sempre, anche dopo di lui, per i discendenti. Ma anche per ciò che riguarda Ismaele, io ti ho ascoltato. Io lo benedirò: avrà molti figli, genererà dodici principi e sarà l’inizio di un grande popolo. Quanto alla mia promessa io la manterrò con Isacco, il figlio che Sara ti partorirà l’anno prossimo, in questa stessa stagione.
Dopo aver detto questo ad Abramo, Dio si allontanò da lui e scomparve verso l’alto.
Sara muore nel 1901 a.C. circa, all’età di 127 anni, 32 anni circa dopo aver partorito Isacco.
Anche dopo la morte, Sara si lega a una promessa di Dio: quella di una terra promessa.
«Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan.» (23,19)
(Fonte it.cathopedia.org)
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San Pietro, nei sacri scritti a lui attribuiti, censisce Sara tra le sante donne che speravano in Dio. Pur adornandosi erano comunque soggette ai loro mariti ed operavano il bene coltivando la loro spiritualità interiore. Considera Sara madre di tutte le credenti, come Abramo lo è per gli uomini.
San Paolo, in Galati 4,22-31, scrive che Sara e Agar (la sua schiava) rappresentano le due Alleanze di Dio con gli uomini. Agar rappresenta il Patto della Legge stipulato con Mosè sul monte Sinai e la Gerusalemme attuale “che è schiava insieme ai suoi figli”. Sara invece rappresenta la “Gerusalemme di lassù” in base al nuovo Patto stipulato con Gesù durante l’Ultima Cena, e che rende liberi i figli di Dio.
Gloriosa Santa Sara oggi ti eleggo
a mia speciale patrona:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna…
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