Secondo la tradizione, il 2 giugno 1511 a Ponte Nossa (Bergamo), alcune pastorelle del paese fissando il quadro, videro il volto di Maria mutare, aprire e chiudere l’occhio sinistro fino a lacrimare sangue.
Tra loro vi era una fanciulla della famiglia Bonelli de Ferrari, la quale asciugò con il proprio grembiule le lacrime.
La Vergine disse: “Ai primi che passeranno per questa via, farai osservare questa mia apparizione, e dirai che te l’ha detto la Beata Vergine, la quale ordina che a suo onore sia fabbricata una chiesa dove farà molte grazie “.
Le giovani resero pubblico il miracolo e mostrarono a testimonianza il sangue rimasto sul grembiule della giovane. La tradizione racconta di altri fatti miracolosi, come la storia di quel soldato che derise le giovani mettendo in dubbio quanto da loro raccontato e che risalito a cavallo improvvisamente, si trovò ad essere cieco, lui e pure il suo cavallo, colpito dall’ira di Dio. Il castigo lo fece ravvedere e chiedendo perdono a Dio e alla Madonna riebbe il dono della vista. La testimonianza del miracolo e quanto successe dopo, vennero quindi raccolte dal notaio Guerinoni di Gorno e messa per iscritto. La costruzione della nuova chiesa ebbe l’autorizzazione di un inizio già dal 10 giugno del medesimo anno.
Il Santuario è dedicato alla Madonna delle Lacrime, detta anche “Madonna di Campolongo”; si tratta della prima lacrimazione di sangue di un’immagine mariana debitamente documentata nella storia della Chiesa universale.
Al suo interno spicca la ricchezza di affreschi, di pitture e di raffigurazioni sacre. Di particolare rilievo il polittico cinquecentesco attribuito alla bottega dei Vivarini e l’immagine miracolosa della Madonna cui è dedicato il Santuario.
Vi si trovano poi diverse tavolette votive dedicate alla Madonna stessa, segni tangibili della fede popolare che negli ultimi cinquecento anni hanno accompagnato la devozione all’effige di Maria presente a Ponte Nossa e che hanno fatto del suo Santuario una meta importante dei pellegrinaggi mariani nella bergamasca.
Ogni anno, dal 1511, la comunità di Ponte Nossa commemora il miracolo, chiamato comunemente dell’ “Apparizione”, con una festa. La ricorrenza è un importante appuntamento per la cittadinanza nonché momento di pellegrinaggio dai paesi vicini. Il momento culminante è il rito detto dello scoprimento. L’immagine della Madonna ritenuta miracolosa, viene coperta da un velo che viene poi rimosso durante la celebrazioni delle funzioni eucaristiche.
Fin dal 1682 sono documentati lo svolgersi dei fuochi pirotecnici che accompagnano la festa e lo scoprimento del dipinto. In preparazione a questa festa, nel mese di maggio la comunità si prepara portando sul monte dove è posta la statua della Madonna, un grande albero donato dalla comunità di Ardesio. Il 1 giugno, vigilia della festa, il tronco detto Mas viene bruciato. La tradizione ha sicuramente caratteristiche antiche, precedenti la festa del paese, ricorda infatti la festa delle piante di antichissima origine pagana.
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