Testimonium

Oggi, 20 Agosto, è la festa di San Bernardo di Chiaravalle. Miracoli, Rivelazioni e Preghiera per una grazia

San Bernardo di Chiaravalle: vita e preghiera

San Bernardo è stato un monaco cristiano, abate e teologo francese dell’ordine cistercense.

La storia

Nasce nel 1090 a Fontaine-lès-Dijon in Francia. Era il terzo di sette fratelli, nati da Tescelino il Sauro, vassallo di Oddone I di Borgogna e da Aletta, figlia di Bernardo di Montbard.
Giovanetto, si prodigò nello studio delle cosiddette arti liberali – specialmente della grammatica, della retorica e della dialettica – presso la scuola dei Canonici della chiesa di Saint-Vorles, a Châtillon-sur-Seine e maturò lentamente la decisione di entrare nella vita religiosa.
Intorno ai vent’anni entrò a Cîteaux, in una fondazione monastica nuova (l’ordine cistercense), più agile rispetto agli antichi e venerabili monasteri di allora e, al tempo stesso, più rigorosa nella pratica dei consigli evangelici.
Qualche anno più tardi, nel 1115, Bernardo venne inviato da santo Stefano Harding, terzo Abate di Cîteaux, a fondare il monastero di Chiaravalle (Clairvaux).
Qui diventa abate, aveva solo venticinque anni. Poté affinare la propria concezione della vita monastica, e impegnarsi nel tradurla in pratica. Guardando alla disciplina di altri monasteri, Bernardo richiamò con decisione la necessità di una vita sobria e misurata, nella mensa come negli indumenti e negli edifici monastici, raccomandando il sostentamento e la cura dei poveri. Intanto la comunità di Chiaravalle diventava sempre più numerosa, e moltiplicava le sue fondazioni.
In quegli stessi anni, prima del 1130, Bernardo avviò una vasta corrispondenza con molte persone, sia importanti che di modeste condizioni sociali.
Sempre a questo tempo risale la grande amicizia di Bernardo con Guglielmo, Abate di Saint-Thierry, e con Guglielmo di Champeaux, figure tra le più importanti del XII secolo.
Dal 1130 in poi, iniziò a occuparsi di non pochi e gravi questioni della Santa Sede e della Chiesa.
Per tale motivo dovette sempre più spesso uscire dal suo monastero, e talvolta fuori dalla Francia. Un fronte contro il quale Bernardo ha lottato è stata l’eresia dei Catari. In quel medesimo periodo il santo Abate scrisse le sue opere più famose, come i celeberrimi Sermoni sul Cantico dei Cantici.
Venne chiamato anche ad altre missioni di vertice, come quando dovette percorre tutta l’Europa per farvi riconoscere il papa Innocenzo II (Gregorio Papareschi) insidiato dall’antipapa Pietro de’ Pierleoni (Anacleto II). E lo scisma finisce, con l’aiuto del suo prestigio, del suo vigore persuasivo, ma soprattutto della sua umiltà.
San Bernardo di Chiaravalle: vita e preghiera
Nel 1145 sale al pontificato il suo discepolo Bernardo dei Paganelli (Eugenio III), e lui gli manda un trattato, il De Consideratione, che contiene insegnamenti per poter essere un buon Papa, ma adattato per lui, con l’invito a non illudersi su chi ha intorno: “Puoi mostrarmene uno che abbia salutato la tua elezione senza aver ricevuto denaro o senza la speranza di riceverne? E quanto più si sono professati tuoi servitori, tanto più vogliono spadroneggiare“.
Eugenio III lo chiama poi a predicare la crociata (la seconda) in difesa del regno cristiano di Gerusalemme. Ma l’impresa fallirà davanti a Damasco.
Negli ultimi anni della sua vita Bernardo dovette limitare i viaggi, senza peraltro interromperli del tutto. Ne approfittò per rivedere definitivamente il complesso delle Lettere, dei Sermoni e dei Trattati.

Abbiamo di lui 331 sermoni, più 534 lettere, più i trattati famosi: su grazia e libero arbitrio, sul battesimo, sui doveri dei vescovi. Ma ci sono anche gli scritti, affettuosi su Maria madre di Gesù, che egli chiama mediatrice di grazie.

I quattro gradi dell’amore secondo San Bernardo

Nel De diligendo Deo, San Bernardo continua la spiegazione di come si possa raggiungere l’amore di Dio, attraverso la via dell’umiltà. La sua dottrina cristiana dell’amore è originale, indipendente dunque da ogni influenza platonica e neoplatonica.

Secondo Bernardo esistono quattro gradi sostanziali dell’amore, che presenta come un itinerario, che dal sé esce, cerca Dio, e infine torna al sé, ma solo per Dio. I gradi sono:

1) L’amore di se stessi per sé:

« […] bisogna che il nostro amore cominci dalla carne. Se poi è diretto secondo un giusto ordine, […] sotto l’ispirazione della Grazia, sarà infine perfezionato dallo spirito. Infatti non viene prima lo spirituale, ma ciò che è animale precede ciò che è spirituale. […] Perciò prima l’uomo ama se stesso per sé […]. Vedendo poi che da solo non può sussistere, comincia a cercare Dio per mezzo della fede, come un essere necessario e Lo ama. »

2) L’amore di Dio per sé:

« Nel secondo grado, quindi, ama Dio, ma per sé, non per Lui. Cominciando però a frequentare Dio e ad onorarlo in rapporto alle proprie necessità, viene a conoscerlo a poco a poco con la lettura, con la riflessione, con la preghiera, con l’obbedienza; così gli si avvicina quasi insensibilmente attraverso una certa familiarità e incomincia a gustare, quanto sia soave. »

3) L’amore di Dio per Dio:

« Dopo aver assaporato questa soavità l’anima passa al terzo grado, amando Dio non per sé, ma per Lui. In questo grado ci si ferma a lungo, anzi, non so se in questa vita sia possibile raggiungere il quarto grado. »

4) L’amore di sé per Dio:

« Quello cioè in cui l’uomo ama se stesso solo per Dio. […] Allora, sarà mirabilmente quasi dimentico di sé, quasi abbandonerà se stesso per tendere tutto a Dio, tanto da essere uno spirito solo con Lui. Io credo che provasse questo il profeta, quando diceva: “Entrerò nella potenza del Signore e mi ricorderò solo della Tua giustizia”. […] »
(San Bernardo di Chiaravalle, De diligendo Deo, cap. XV)

Nel De diligendo Deo, dunque, San Bernardo presenta l’amore come una forza finalizzata alla più alta e totale fusione in Dio col Suo Spirito, che, oltre ad essere sorgente d’ogni amore, ne è anche “foce”, in quanto il peccato non sta nell'”odiare”, ma nel disperdere l’amore di Dio verso il sé (la carne), non offrendolo così a Dio stesso, Amore d’amore.

Uomo dei miracoli e delle rivelazioni

Le attestazioni di miracoli compiuti dall’abate di Chiaravalle sono numerose, se ne contano più di ottocento.

I segni posti da San Bernardo sono guarigioni, esorcismi, conoscenze soprannaturali e poteri sulla natura.

È a San Bernardo che si deve la conoscenza di alcune devozioni popolarmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica ancora oggi, ad esempio quelle sulle Piaghe di Gesù. Il dono mistico del Santo gli consentì, oltre che dalla Vergine, di ricevere rivelazioni anche da Gesù Cristo stesso. Tra tutte la più famosa è la rivelazione della Piaga incognita della Sacra Spalla di Gesù Cristo aperta dal peso della Croce.

LEGGI: Gesù disse a San Bernardo: ‘Ogni grazia concederò per la piaga della mia spalla’. Recita oggi questa preghiera

Nei suoi scritti, San Bernardo, racconta di aver chiesto nell’orazione a Cristo quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua passione. Gli fu risposto:

«Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore più di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia che mi chiederanno in virtù di questa piaga, verrà loro concessa; e a tutti quelli che per amore di Essa mi onoreranno con tre Padre Nostro, Ave e Gloria al giorno, perdonerò i peccati veniali, non ricorderò più i mortali, non morranno di morte subitanea e in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine conseguendo ancora grazia e misericordia»

San Bernardo ottenne anche la concessione dell’indulgenza da Papa Eugenio III a chiunque avesse propagato e portato sempre con sé l’orazione scritta all’uopo dal Santo.

La morte

I suoi ultimi anni di vita saranno difficoltosi con alcuni problemi nell’Ordine, la diffusione di eresie e la sofferenza fisica.

Muore per tumore allo stomaco il 20 agosto 1153 nell’Abbazia di Clairvaux. Viene seppellito nella chiesa del monastero, ma con la Rivoluzione francese i resti andranno dispersi; tranne la testa, ora nella cattedrale di Troyes.

Alessandro III lo ha canonizzato nel 1174 e Pio VIII, nel 1830, gli dà il titolo di Dottore della Chiesa.

Preghiera a San Bernardo

Glorioso San Bernardo oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.

Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna…

Ricevi anche la benedizione di Santa Rita

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