Sant’Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il patrono dei regali.
La tradizione vuole che Edmondo sia nato a Norimberga intorno all’841 d.C. e fosse stato il figlio del re Alkmund di Sassonia; successivamente adottato dal re dell’Estanglia, ossia dell’Inghilterra orientale.
Sappiamo soltanto che Edmondo è l’ultimo re di questo territorio, in tempi durissimi per tutta l’Inghilterra, aggredita continuamente dai danesi. I quali dapprima sono una flotta che va all’arrembaggio dell’Isola, con sbarco, saccheggio, uccisioni, e reimbarco con tanto di bottino. I cronisti dell’epoca lasciano racconti atterriti di queste sanguinarie imprese. Poi i danesi si fanno anche occupanti (e, più tardi ancora, anche governanti: certo, a modo loro, ma lasciando tracce importanti nella storia britannica).
Erano un esercito specialista dell’aggressione, detto here (un nome che ai tempi di Edmondo dava i brividi). I danesi erano comandati da tre fratelli: Halfdene, Ivarr e Ubba.
Spesso usavano le minacce di saccheggio e morte, poi la richiesta di una taglia per risparmiare persone e cose. Con questo metodo accadeva spesso che alcune popolazioni accettavano di pagare, purché se ne andassero.
Nell’anno 869, eccoli irrompere in Estanglia. Dapprima compiono i soliti saccheggi e distruzioni, poi parlano di trattative. Vogliono instaurare il loro dominio sul regno. Ma qui c’è il giovane re Edmondo. Il quale, dopo quello che ha già visto, non tratta con nessuno. Edmondo combatte, col suo piccolo esercito, col suo grande carattere. Ma viene sconfitto e preso prigioniero.
I vincitori gli offrono salve la vita e la stessa corona, a patto che rinneghi la sua fede religiosa e che si dichiari vassallo dei danesi. Edmondo risponde due volte no, e muore martire, secondo la tradizione, sotto le frecce danesi che lo trafiggono. Era il 20 Novembre 869 o 870.
La sua morte segna la fine del regno dell’Estanglia, ma l’Inghilterra si riempie del suo nome. Il giovane re sconfitto diventa una bandiera. Prima che finisca il secolo, una moneta coniata durante il suo regno viene già chiamata “penny di sant’Edmondo”.
Già santo, già canonizzato dai compatrioti; e più tardi la Chiesa lo proclamerà patrono d’Inghilterra.
Il suo corpo avrà definitiva sepoltura a Beadoricesworth, che oggi si chiama Bury St. Edmund (a circa 50 km da Cambridge).
Al suo nome si è intitolata una congregazione di sacerdoti inglesi, i “Preti di sant’Edmondo”.
Si tramanda che durante il suo regno era solito prelevare direttamente dalle dispense reali viveri e beni, da donare ai suoi amati sudditi per fare fronte ai duri inverni inglesi. Per questo ricordo è considerato da molti il patrono dei regali.
(Fonte santiebeati.it – Domenico Agasso – it.wikipedia.org)
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Sant’Edmondo oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna. Amen.
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