Testimonium

Oggi, 20 Settembre, ricordiamo i Santi Martiri Coreani: storia e preghiera per chiedere una grazia

Santi Martiri Coreani (Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e 101 compagni)

I martiri coreani sono religiosi e laici cattolici, vittime delle persecuzioni religiose avvenute in Corea tra il XVIII e il XIX secolo. Di essi, 103 furono canonizzati a Seul da papa Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984, mentre altri 124 furono beatificati da papa Francesco il 16 agosto 2014.

La Chiesa coreana ha la caratteristica forse unica, di essere stata fondata e sostenuta da laici. Agli inizi del 1600 la fede cristiana comparve in Corea tramite le delegazioni che ogni anno visitavano Pechino in Cina, per uno scambio culturale con questa Nazione, molto stimata in tutto l’Estremo Oriente.

E in Cina i coreani vennero in contatto con la fede cristiana, portando in patria il libro del grande padre Matteo Ricci “La vera dottrina di Dio”; e un laico, Lee Byeok grande pensatore, ispirandosi al libro del famoso missionario gesuita, fondò una prima comunità cristiana molto attiva.

Intorno al 1780, Lee Byeok pregò un suo amico Lee-sunghoon, che faceva parte della solita delegazione culturale in partenza per la Cina, di farsi battezzare e al ritorno portare con sé libri e scritti religiosi adatti ad approfondire la nuova fede. Nella primavera del 1784 l’amico ritornò con il nome di Pietro, dando alla comunità un forte impulso. Non conoscendo bene la natura della Chiesa, il gruppo si organizzò con una gerarchia propria celebrando il battesimo e non solo, ma anche la cresima e l’eucaristia.

Informati dal vescovo di Pechino che per avere una gerarchia occorreva una successione apostolica, lo pregarono di inviare al più presto dei sacerdoti. Furono accontentati con l’invio di un prete Chu-mun-mo, così la comunità coreana crebbe in poco tempo a varie migliaia di fedeli.

La persecuzione

Purtroppo anche in Corea si scatenò ben presto una persecuzione fin dal 1785, che si incrudeliva sempre più, finché nel 1801 anche l’unico prete venne ucciso, ma questo non bloccò affatto la crescita della comunità cristiana.

Il re nel 1802 emanò un editto di stato, in cui si ordinava addirittura lo sterminio dei cristiani, come unica soluzione per soffocare il germe di quella “follia”, ritenuta tale dal suo governo. Rimasti soli e senza guida spirituale, i cristiani coreani chiedevano continuamente al vescovo di Pechino e anche al papa di avere dei sacerdot. Le condizioni locali lo permisero solo nel 1837, quando furono inviati un vescovo e due sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi.

I quali penetrati clandestinamente in Corea furono martirizzati due anni dopo.

Un secondo tentativo operato da Andrea Kim Taegon, riuscì a fare entrare un vescovo e un sacerdote, da quel momento la presenza di una gerarchia cattolica in Corea non mancherà più, nonostante che nel 1866 si ebbe la persecuzione più accanita. Nel 1882 il governo decretò la libertà religiosa.

(prosegue dopo il video)

Storia e supplica a San Sebastiano Martire

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I martiri

Nelle persecuzioni coreane perirono, secondo fonti locali, più di 10.000 martiri, di questi 103 furono beatificati in due gruppi distinti nel 1925 e nel 1968 e poi canonizzati tutti insieme il 6 maggio 1984 a Seul in Corea da papa Giovanni Paolo II. Di questi solo 10 sono stranieri, 3 vescovi e 7 sacerdoti, gli altri tutti coreani, catechisti e fedeli.

Di seguito diamo un breve tratto biografico dei due capoelenco liturgico del gruppo dei 103 santi martiri: Andrea Kim Taegon e Paolo Chong Hasang.

Andrea Kim Taegon

Andrea nato nel 1821 da una nobile famiglia cristiana, crebbe in un ambiente decisamente ispirato ai principi cristiani, il padre in particolare aveva trasformato la sua casa in una ‘chiesa domestica’, ove affluivano i cristiani ed i neofiti della nuova fede, per ricevere il battesimo, scoperto tenne con forza la sua fede, morendo a 44 anni martire.

Aveva 15 anni quando uno dei primi missionari francesi arrivati in Corea nel 1836, lo inviò a Macao per prepararlo al sacerdozio. Ritornò come diacono nel 1844 per preparare l’entrata del vescovo mons. Ferréol, organizzando una imbarcazione con marinai tutti cristiani, andando a prenderlo a Shanghai, qui fu ordinato sacerdote e insieme, di nascosto con un viaggio avventuroso, penetrarono in Corea, dove lavorarono insieme sempre in un clima di persecuzione.

Con la nobiltà del suo atteggiamento, con la capacità di comprendere la mentalità locale, riuscì ad ottenere ottimi risultati d’apostolato. Nel 1846 il vescovo Ferréol lo incaricò di far pervenire delle lettere in Europa, tramite il vescovo di Pechino, ma durante il suo incontro con le barche cinesi, fu casualmente scoperto ed arrestato.

Subì gli interrogatori e gli spostamenti di carcere prima con il mandarino, poi con il governatore e giacché era un nobile, alla fine con il re e a tutti manifestò la fedeltà al suo Dio, rifiutando i tentativi di farlo apostatare, nonostante le atroci torture; alla fine venne decapitato il 16 settembre del 1846 a Seul; primo sacerdote martire della nascente Chiesa coreana.

Paolo Chong Hasang

Eroico laico coreano, era nato nel 1795 a Mahyan, il padre Agostino e il fratello Carlo vennero martirizzati nel 1801, la sua famiglia composta da lui, la madre Cecilia e la sorella Elisabetta, venne imprigionata e privata di ogni bene, furono costretti ad andare ospiti di un parente, ma appena gli fu possibile si trasferì a Seul aggregandosi alla comunità cristiana; perlomeno quindici volte andò in Cina a Pechino in viaggi difficilissimi fatti a piedi, spinto dall’eroismo di una fede genuina, professata nonostante i gravi pericoli.

Collaborò alacremente affinché il primo sacerdote Yan arrivasse in Corea e poi dopo di lui i missionari francesi: il vescovo Imbert ed i sacerdoti Maubant e Chastan.

Fu accolto con la madre e la sorella dal vescovo Imbert, il quale desiderava farlo diventare sacerdote, ma la persecuzione infuriava e un apostata li tradì, facendoli imprigionare.

Paolo Chong Hasang venne interrogato e torturato per fargli abbandonare la religione straniera a cui si era associato, ma visto la sua grande fermezza, venne condannato e decapitato il 22 settembre 1839, insieme al suo caro amico Agostino Nyon, anche lui firmatario di una petizione al papa per l’invio di un vescovo in Corea. Anche la madre e la sorella vennero uccise dopo alcuni mesi.

Il vescovo e i due sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi, vennero decapitati anche loro nel 1839.

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L’elenco completo dei 103 martiri in Corea:

Pietro Yi Ho-yong, laico
+ 25 novembre 1838 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

Protasio Chong Kuk-bo, laico sposato
+ 20 maggio 1839 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

Maddalena Kim Ob-i, laica sposata
Anna Pak A-gi, laica sposata
Agata Yi So-sa, laica sposata e sorella di Pietro Yi Ho-Yong
Agata Kim A-gi, laica sposata
Agostino Yi Kwang-hon, laico sposato e catechista
Barbara Han A-gi, laica sposata
Lucia Pak Hui-sun, laica
Damiano Nam Myong-hyok, laico sposato e catechista
Pietro Kwon Tug-in, laico sposato
+ 24 maggio 1839 presso la Piccola Porta Occidentale, Seoul (Corea del Sud)

Giuseppe Chang Song-jib, laico sposato
+ 27 maggio 1839 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

Barbara Kim, laica sposata
Barbara Yi, adolescente
+ 27 maggio 1839 a Seoul (Corea del Sud)

Rosa Kim No-sa, laica sposata
Marta Kim Song-im, laica sposata
Teresa Yi Mae-im, laica
Anna Kim Chang-gum, laica sposata
Giovanni Battista Yi Kwang-hon, laico e catechista
Maddalena Yi Yong-hui, laica
Lucia Kim Nu-sia, giovane laica
Maria Won Kwi-im, giovane laica
+ 20 luglio 1839 a Seoul

Maria Pak K’un-agi, laica
Barbara Kwon Hui, laica sposata
Giovanni Pak Hu-Jae, laico sposato
Barbara Yi Chong-Hui, laica sposata
Maria Yi Yon-Hui, laica sposata
Agnese Kim Hyo-Ch’u, giovane laica
+ 3 settembre 1839 a Seoul

Francesco Ch’Oe Kyong-hwan, laico e catechista
+ 12 settembre 1839 a Seoul

Lorenzo Maria Giuseppe Imbert, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Esteree Vicario apostolico di Corea
Pietro Filiberto Maubant, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Giacomo Onorato Chastan, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
+ 21 settembre 1839 a Sai-Nam-Hte

Paolo Chong Ha-Sang, laico e catechista
Agostino Yu Chin-Kil, laico sposato
+ 22 settembre 1839 a Seoul

Maddalena Ho Kye-Im, laica sposata
Sebastiano Nam I-Gwan, laico e catechista
Giulitta Kim, laica
Agata Chon Kyong-Hyob, laica
Carlo Cho Shin Ch’ol, laico
Ignazio Kim Che-Jun, laico sposato
Maddalena Pak Pong-Son, laica sposata
Perpetua Hong Kum-Ju, laica sposata
Colomba Kim Hyo-im, laica
+ 26 settembre 1839 a Seoul
Lucia Kim, laica sposata
+ un giorno ignoto di settembre 1839 a Seoul (ricordata con Sebastiano Nam-I-Gwan e compagni)
Caterina Yi, vedova laica
Maddalena Cho, laica, figlia di Caterina Yi
+ un giorno ignoto di settembre 1839 a Seoul (ricordate con Sebastiano Nam-I-Gwan e compagni)

Pietro Yu Tae-Ch’ol, adolescente
+ 21 ottobre 1839 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

Cecilia Yu So-sa, laica sposata
+ 23 novembre 1839, Seoul

Barbara Cho Chung-i, laica sposata
Maddalena Han Yong-i, laica sposata
Pietro Ch’oe Ch’ang-hub, laico sposato e catechista
Benedetta Hyong Kyong-nyon, laica sposata e catechista
Elisabetta Chong Chong-hye, laica
Barbara Ko Sun-i, laica sposata
Maddalena Yi Yong-dok, laica
+ 29 dicembre 1839 a Seoul

Teresa Kim, vedova laica
Agata Yi, giovane laica
+ 9 gennaio 1840 a Seoul

Stefano Min Kuk-Ka, vedovo laico e catechista
+ 20 gennaio 1840 a Seoul

Andrea Chong Hwa-Gyong, laico e catechista
+ 23 gennaio 1840 a Seoul

Paolo Ho Hyob, laico
+ 30 gennaio 1840 a Seoul

Agostino Pak Chong-won, laico sposato e catechista
Pietro Hong Pyong-ju, laico e catechista
Maddalena Son So-byok, laica sposata
Agata Yi Kyong-i, laica
Maria Yi In-dok, giovane laica
Agata Kwon Chin-i, giovane laica sposata
+ 31 gennaio 1840 a Dangkogae

Paolo Hong Yong-ju, laico e catechista
Giovanni Yi Mun-u, laico sposato
Barbara Ch’oe Yong-i, giovane laica sposata
+ 01 febbraio 1840 a Seoul

Antonio Kim Song-u, laico sposato e catechista
+ 29 aprile 1841 a Tangkogae

Santi Martiri Coreani (Vatican News)

Andrea Kim Tae-gon, sacerdote
+ 16 settembre 1846 a Sai-Nam-Hte

Carlo Hyon Song-mun, laico e catechista
+ 19 settembre 1846 a Sai-Nam-Hte

Pietro Nam Kyong-mun, laico sposato e catechista
Lorenzo Han I-hyong, laico sposato e catechista
Susanna U Sur-im, vedova laica
Giuseppe Im Ch’i-p’ek, laico sposato
Teresa Kim Im-i, laica
Agata Yi Kan-nan, vedova laica
Caterina Chong Ch’or-yom, laica sposata
+ 20 settembre 1846 a Seoul

Pietro Yu Chong-Nyul, laico sposato
+ 17 febbraio 1866 a Pyongyang

Simeone Francesco Berneux, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere e Vicario apostolico di Corea
Simone Maria Giusto Ranfer de Bretenières, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Pietro Enrico Dorie, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Bernardo Luigi Beaulieu, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
+ 7 marzo 1866 a Sai-Nam-Hte

Giovanni Battista Nam Chong-Sam, laico
+ 7 marzo 1866 a Seoul

Giovanni Battista Chon Chang-Un, laico
Pietro Ch’oe Hyong, laico e catechista
+ 9 marzo 1866 a Nei-Ko-Ri

Marco Chong Ui-Bae, laico, vedovo e catechista
Alessio U Se-Yong, giovane laico
+ 11 marzo 1866 a Seoul

Antonio Daveluy, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere e coadiutore del vicario apostolico di Corea
Martino Luca Huin, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Pietro Aumaître, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Giuseppe Chang Chu-Gi, laico e catechista
Luca Hwang Sok-Tu, laico sposato e catechista
Tommaso Son Cha-Son, laico
+ 30 marzo 1866 a Su-Ryong

Bartolomeo Chong Mun-ho, laico
Pietro Cho Hwa-so, laico sposato, padre di Giuseppe Cho Yun-ho
Pietro Son Son-j, laico sposato e catechista
Pietro Yi Myong-so, laico sposato
Giuseppe Han Won-so, laico e catechista
Pietro Chong Won-ji, giovane laico sposato
+ 13 dicembre 1866 a Tiyen-Tiyon

Giuseppe Cho Yun-ho, giovane laico e catechista, figlio di Pietro Cho Hwa-so
+ 23 dicembre 1866 a Tiyen-Tiyon

Giovanni Yi Yun-Il, laico sposato
+ 21 gennaio 1867 a Daegu

Oppure recita:

Gloriosi martiri oggi vi eleggo
a miei speciali patroni:
sostenete in me la Speranza,
confermatemi nella Fede,
rendetemi forte nella Virtù.

Aiutatemi nella lotta spirituale,
ottenetemi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con voi
la Gloria Eterna…

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