Santa Maria Michela del Santissimo Sacramento è stata una religiosa e fondatrice spagnola della congregazione delle Suore Adoratrici Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità.
Micaela Desmaisières y López Dicastillo y Olmeda (questo il nome al secolo) nasce il 1 Gennaio 1809 a Madrid da una ricca famiglia.
Sin dalla giovinezza si dedicò ad opere caritatevoli, soprattutto verso i malati (si distinse particolarmente durante un’epidemia di colera scoppiata nel 1834 a Guadalajara) e prestava regolarmente servizio presso l’ospedale San Juan de Dios di Madrid.
Qui conobbe una giovane ammalata che, succube delle disgrazie che l’avevano colpita, si era data alla malavita; Micaela riuscì a convincerla a ritornare in famiglia.
Da questo episodio sorse in lei l’idea di fondare dei collegi per aiutare queste ragazze, vittime della miseria e dell’ignoranza e che spesso si perdevano. Venne allora fondato un istituto a Madrid il 21 aprile 1845 ed affidato ad un comitato di sette volenterose signore.
Dopo un corso di esercizi spirituali, fatti nell’aprile 1847 sotto la direzione del gesuita Eduardo José Rodriguez, che diventò in seguito suo direttore spirituale, Micaela si avvia ad un arduo ed intenso lavoro ascetico, che la porterà il 23 maggio dello stesso anno, nella festa di Pentecoste, a ricevere una grazia spirituale, che darà inizio alla sua vita spiccatamente mistica e carismatica, incentrata nell’Eucaristia e proiettata verso gli altri.
La certezza della presenza reale di Cristo, generò in lei una fiducia e un abbandono in Lui che le avrebbe dato tutto ciò che aveva bisogno la sua anima e la sua opera. E Dio la dotò di grazie carismatiche, profezie e discernimento delle anime.
Dopo la sua consacrazione a Dio, prenderà il nome di Maria Michela del Santissimo Sacramento.
Svolse negli anni 1847-48, in Francia e in Belgio, dove risiedeva insieme al fratello ambasciatore, tutta una intensa opera apostolica e caritativa, estendendo il culto eucaristico a Parigi e a Bruxelles.
Cercò di entrare a Parigi nella Congregazione delle Sorelle della Carità, ma per l’opposizione della famiglia e dei confessori, dovette rinunciare all’idea
Ritornata in Spagna a Madrid, trovò il suo Collegio in precarie condizioni, quindi ne riprese la conduzione e dopo aver tentato di affidarlo a suore straniere, decise dopo aver intuita la volontà di Dio, di rimanere lì, lasciando il mondo fino allora frequentato.
Seguirono anni di duri sacrifici, consumò la sua fortuna (economia finanziaria) nel sostegno del collegio, andando a chiedere perfino l’elemosina, incontrò una dura ostilità alla sua opera, fu calunniata, diffamata, minacciata, tentarono più volte di ucciderla e incendiare il collegio; fu lasciata sola anche dagli ecclesiastici che ritenevano inutile il suo lavoro, le maestre laiche che l’aiutavano, scoraggiate la lasciarono.
Nel 1857 al padre Rodriguez che era morto, subentrò nella direzione spirituale Sant’Antonio Maria Claret, nel contempo l’Opera cominciava a dare i suoi frutti e alla fondatrice cominciarono ad affiancarsi le prime compagne, così diede origine al nuovo Istituto delle Adoratrici Ancelle del Santissimo Sacramento e della Carità, approvato dal cardinale di Toledo il 25 aprile 1858 e nominata due giorni dopo superiora generale, l’approvazione finale pontificia arrivò il 24 novembre 1866.
Gli scopi della Congregazione sono indicati nelle costituzioni compilate da madre Maria Michela:
1) l’adorazione continua del Santissimo Sacramento;
2) trattare con benevolenza e vera carità le ragazze orfane o disgraziate che vorranno abbandonare la vita di corruzione e scandalo a cui si erano date, dando loro l’istruzione e l’educazione necessaria.
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Intervenuta a Valencia durante una nuova epidemia di colera, contrasse il morbo che la portò alla morte, il 24 Agosto 1865.
Venne proclamata beata il 7 giugno del 1925 da papa Pio XI, che la canonizzò il 4 marzo del 1934.
Concedici, o Signore, per l’intercessione di Santa Maria Michela del Santissimo Sacramento, il disprezzo degli onori e beni terreni, affinché con più generosità ed amore possiamo aspirare a quelli eterni.
Oppure recita:
Santa Maria Michela oggi ti eleggo
a mia speciale patrona:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna…
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