La Visitazione della Beata Vergine Maria è una festa liturgica che si celebra il 31 Maggio; essa ricorda la visita che Maria fece ad Elisabetta, sua parente, subito dopo avere ricevuto l’annuncio che sarebbe diventata Madre di Gesù per opera dello Spirito Santo.
(Fonte it.cathopedia.org) La festa della Visitazione della Beata Vergine Maria fu istituita nel 1389 con un decreto redatto da papa Urbano VI ma promulgato, dopo la sua morte, dal successore Bonifacio IX, per chiedere dalla Madonna la fine del grande scisma d’Occidente. E nel 1441 il sinodo di Basilea confermò la festa. Nel calendario romano era stata fissata alla data del 2 luglio, perché in tale giorno era già celebrata dai Frati Minori francescani fin dal 1263.
La Visitazione è chiamata anche la festa del Magnificat perché Maria si rende conto delle grandi cose compiute in Lei dall’Onnipotente ed il suo «d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata» è per noi un invito a ricorrere alla sua intercessione e a renderci degni della misericordia di Dio che «si stende su quelli che lo temono».
La storicità della visitazione, come anche degli eventi relativi alla nascita del Battista e della sua parentela con Gesù, è attualmente discussa.
L’evento è narrato dal solo Vangelo di Luca (1,39-56) e non ha paralleli né richiami in altri pass; nell’Annunciazione (Lc 1,26-38) Dio chiese per mezzo dell’arcangelo Gabriele la disponibilità di Maria a generare un figlio, il Cristo; all’obiezione di Maria (“non conosco uomo”) l’angelo spiegò che la concezione sarebbe stata frutto dello Spirito Santo che sarebbe sceso su di lei e indicò a Maria come segno la maternità di sua cugina Elisabetta, già al sesto mese di gravidanza, nonostante la sua sterilità e anzianità (Lc 1,36-37). Il Vangelo secondo Luca racconta quindi che Maria si recò “in fretta” da Nazaret in Galilea a trovare Elisabetta in Giudea (Lc 1,39-45.56).
Quando Maria giunse nella casa di Zaccaria, Elisabetta percepì di trovarsi di fronte alla donna che portava in grembo il Cristo, ed espresse un cantico di lode, oggetto del quale è la credente Maria e il figlio che ella portava in seno (Lc 1,42). Inoltre si rivolse a Maria chiamandola con l’appellativo pasquale di madre del mio Signore (Lc 1,43) e proclamò beata Maria per aver creduto alle parole del Signore (Lc 1,45).
Narra quindi Luca che Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, cioè fino alla nascita di Giovanni.
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Maria espresse il ringraziamento a Dio attraverso il Magnificat, di seguito il testo meraviglioso che tutti conosciamo:
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
(prosegue dopo il video)
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O Maria, tu che sei andata incontro a Zaccaria e Elisabetta,
non smettere mai di venire incontro a noi.
Tu, che hai creduto all’adempimento delle Parole del Signore,
rafforza la nostra fede, togli ogni inciampo durante il nostro cammino
e insegnaci a camminare sempre con te.
Tu che sei la Madre del mio Signore
donami la volontà di restare nel tuo progetto,
anche quando mi costa fatica.
Imprimi nel mio cuore la tua sollecitudine,
perchè anch’io sappia andare in fretta in aiuto di chi è solo
ed ha bisogno di condividere le gioie come i dolori. Amen.
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