Il 6 e il 9 agosto di 77 anni fa le due città giapponesi vengono distrutte da un’arma devastante: la bomba atomica. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres: “l’umanità sta giocando con una pistola carica”. Maurizio Simoncelli vicepresidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo: oggi il conflitto in Ucraina ci ricorda che quella atomica è una minaccia reale
Durante il lancio della bomba atomica avvenne un miracolo della Vergine Maria…
GIAPPONE – Oggi tutto il mondo si ferma per ricordare le vittime della bomba atomica lanciata nel 1945 sulla città di Hiroshima prima (6 Agosto), e di Nagasaki poi (9 Agosto), dilaniate dalle bombe nucleari. Uno degli avvenimenti più tristi della storia.
Ma forse non tutti sanno che proprio durante il lancio della bomba atomica avvenne un miracolo.
La bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945, aveva lo scopo era di annientare e distruggere la città giapponese, per distruggere il potere militare giapponese. Ma la Madonna, la Regina del Rosario, ha protetto miracolosamente una piccola comunità di quattro padri gesuiti, che vivevano nella casa parrocchiale, a soltanto otto isolati dal centro dell’esplosione.
Padre Hubert Schiffer aveva 30 anni e lavorava nella parrocchia dell’Assunzione di Maria, a Hiroshima. Ha dato la sua testimonianza davanti a decine di migliaia di persone: “Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto, tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente.
Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce. Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe!
Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravvissuti”.
Nessuno sa spiegare con logica umana, perché questi quattro padri gesuiti furono i soli sopravvissuti entro un raggio di 1.500 metri. Per tutti gli esperti rimane un enigma, perché nessuno dei quattro padri è rimasto contaminato dalla radiazione atomica, e perché la loro casa, la casa parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno erano state distrutte e bruciate.
Anche i 200 medici americani e giapponesi che, secondo le loro stesse testimonianze, hanno esaminato padre Schiffer, non hanno trovato nessuna spiegazione a perché mai, dopo 33 anni dallo scoppio, il padre non soffriva nessuna conseguenza dell’esplosione atomica e continuava a vivere in buona salute.
Perplessi, hanno avuto tutti sempre la stessa risposta alle tante loro domande: “Come missionari abbiamo voluto vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario.” Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica!
Oggi, nel centro della città ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa giorno e notte.
Un altro racconto di padre Schiffer aggiunge che avevano appena finito di dire Messa, e si
erano recati a fare colazione, quando la bomba cadde: “Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l’aria come di una tempesta di fuoco.
Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò attraverso l’aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia in una raffica di vento d’autunno.” Quando riaprì gli occhi, egli, guardandosi intorno, vide che non vi erano più edifici in piedi, fatta eccezione per la casa parrocchiale.
Tutti gli altri in un raggio di circa 1,5 chilometri, si racconta, morirono immediatamente, e quelli più distanti morirono in pochi giorni per le radiazioni gamma. Tuttavia, il solo danno fisico che padre Schiffer accusò, fu quello di sentire alcuni pezzi divetro dietro il collo. Dopo la resa del Giappone, i medici dell’esercito americano gli spiegarono che il suo corpo avrebbe potuto iniziare a deteriorarsi a causa delle radiazioni.
Con stupore dei medici, il corpo di padre Schiffer sembrava non contenere radiazioni o
effetti dannosi della bomba. In realtà, egli visse per altri 33 anni in buona salute, e
partecipò al Congresso Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti gli
otto membri della comunità dei Gesuiti di Hiroshima erano ancora in vita. Questi
sono i nomi degli altri sacerdoti gesuiti che sopravvissero all’esplosione: Fr. Hugo
Lassalle, Fr. Kleinsorge, Fr. Cieslik.
Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki, dove un convento francescano –
“Mugenzai no Sono” (“Giardino dell’Immacolata”) – fondato da San Massimiliano Kolbe
rimase illeso come a Hiroshima. Dal giorno in cui le bombe caddero, i gesuiti superstiti
furono esaminati più di 200 volte dagli scienziati senza giungere ad alcuna conclusione,
se non che la sopravvivenza degli otto gesuiti all’esplosione fu un evento inspiegabile per
la scienza umana.
Intervenendo alla cerimonia di commemorazione per il 77.mo anniversario della bomba su Hiroshima, il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invocato uno stop all’aumento delle scorte di armi nucleari, avvertendo che diverse crisi con “pericolose sfumature nucleari” si stanno diffondendo rapidamente. “Le armi nucleari non hanno senso. Tre quarti di secolo dopo, dobbiamo chiederci cosa abbiamo imparato dal fungo atomico elevatosi su questa città nel 1945”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite al Peace Memorial Park di Hiroshima. “Le crisi con gravi sfumature nucleari si stanno diffondendo rapidamente, dal Medio Oriente alla p
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