Sant’Antonino Fantosati: vita e preghiera
Sant’Antonino Fantosati è stato un vescovo, missionario e martire italiano, religioso dell’Ordine dei Frati Minori che, ordinato sacerdote, divenne missionario in Cina, ove fu vescovo dell’Hunan meridionale. Morì ucciso dai rivoltosi durante una sommossa xenofoba; è venerato dalla Chiesa cattolica come santo e martire.
La vita
Antonio Sante Agostino nasce a Trevi il 16 ottobre 1842.
Vestendo l’abito dei frati Minori e cambiando il nome in quello di Antonino, compì l’anno di noviziato presso il convento di Santa Maria della Spineta, frazione di Fratta Todina.
Venne consacrato sacerdote a Carpineto Romano il 13 giugno 1865, avendo come padrino il conte Giovanni Battista Pecci, fratello del cardinale Gioacchino, ancora per alcuni anni arcivescovo in Perugia, prima di essere eletto Papa col nome di Leone XIII. Il legame di padre Antonino Fantosati e la famiglia Pecci, compreso Papa Leone XIII, rimase anche dopo la sua partenza come missionario in Cina.
Dopo un colloquio con padre Bernardino da Portogruaro, ministro generale dei frati Minori, partì missionario per la Cina, una terra di una lunga tradizione di presenza francescana, come dimostra la consacrazione nel 1310 circa di Giovanni da Montecorvino come primo arcivescovo dell’attuale Pechino. Assieme ad Antonino vi erano altri frati, tra i quali padre Elia Facchini, che moriranno martiri e verranno beatificati il 29 novembre 1946 da papa Pio XII e canonizzati da papa Giovanni Paolo II il 2 ottobre 2000.
Giunto ad Wuhan, capitale dell’Hubei, vestì abiti cinesi come segno di cordialità verso le persone che avrebbe incontrato; anche il nome venne cambiato, secondo la lingua locale, in Fan-hoae-te. Nel 1878 fu nominato amministratore apostolico dell’Alto Hubei e successivamente vicario apostolico dell’Hunan meridionale.
Chiamato dalla fiducia di Leone XIII a reggere la Chiesa del Hunan Meridionale, l’11 novembre 1892 fu consacrato vescovo e gli fu assegnata la sede titolare di Adraa. Dopo un viaggio di ritorno in Europa, durante il quale visitò diversi luoghi francescani, tornò in Cina dove la persecuzione caratterizzò i suoi ultimi anni.
La morte
Il 7 luglio 1900 venne ucciso durante una sommossa, il suo corpo fu bruciato e le ceneri disperse. Alcune reliquie – tra cui un frammento di osso donato dal venerabile Beato Gabriele Allegra – sono conservate presso il Convento San Martino di Trevi.
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Preghiera
O martire Antonino,
testimone fedele di Cristo,
Tu che appena ventenne fosti ucciso
per aver distrutto gli idoli dei pagani,
aiutaci a distruggere i tanti “idoli”
che oggi ci separano dall’unico Padre.
Tu, Antonino, che hai seguito il Signore
sulla via della Croce, ottienici
dal Principe dei Martiri di poterti imitare
conducendo una vita santa.
Tu che per noi facesti sgorgare
fresche acque da terre aride,
prega ancora per noi Gesù,
perché Egli faccia sgorgare in noi
la sorgente dell’acqua viva dell’eternità.
Volgi infine il tuo sguardo su questa tua
Città, o glorioso nostro Patrono,
ed invoca con noi per lei
i doni e i frutti dello Spirito Consolatore.
Benedici tutti e tutte:
preservaci da ogni male,
ottienici i doni della pace e del bene
e fa che al termine del nostro pellegrinaggio
ci sia dato di venirti a ringraziare,
o Antonino, nella Santa Gerusalemme
dove con Te, che hai meritato la palma
della vittoria, con gli Angeli, i Santi
e Maria Vergine loderemo per sempre
il nostro Dio.
A Lui la lode, l’onore e la gloria
Per sempre! Amen! Alleluia!