A Roma, beata Anna Maria Taigi, madre di famiglia, che, pur maltrattata da un marito violento, continuò a prendersi cura di lui e a provvedere all’educazione dei suoi sette figli. No trascurò mai la sollecitudine spirituale e materiale per i poveri e gli ammalati.
Anna Maria nasce a Siena il 29 maggio 1769. Era figlia di un farmacista, ma la sua famiglia andò incontro a un dissesto finanziario e si trasferì da Siena a Roma in cerca di lavoro: Anna Maria Giannetti studiò inizialmente presso le Maestre Pie, poi, dopo essere stata ammalata di vaiolo, in una scuola di lavori femminili.
Iniziò a lavorare come cameriera a palazzo Maccarani, dove conobbe il futuro marito Domenico Taigi, servitore dei principi Chigi (uomo dal carattere molto difficile). I due si sposarono nel 1789 ed ebbero sette figli, tre dei quali morirono in tenera età.
Rimasta scossa per aver ascoltato da sua madre una lettura sul Giudizio Universale, decise di abbracciare una vita di digiuno e penitenza.
Nel 1790, presso San Carlino alle Quattro fontane, fu aggregata al terz’ordine secolare dei trinitari scalzi.
Si rivolgevano a lei, per un consiglio, vescovi, cardinali, papi e uomini di Stato.
Ebbe fama di possedere doti mistiche e operare guarigioni: a lei si rivolse anche Maria Luisa di Borbone-Spagna, regina consorte d’Etruria, affetta da crisi epilettiche dalle quali sarebbe guarita grazie all’intercessione della futura santa.
Tra i suoi carismi spicca quello di un globo luminoso come un sole in miniatura, che avrebbe brillato davanti ai suoi occhi per 47 anni, dal 1790 alla morte: in esso, sospeso a una distanza di un metro dal suo viso e sovrastandolo di circa venticinque centimetri, avrebbe visto avvenimenti passati e futuri, e lo stato delle anime di vivi e defunti. Riferì che le causava dolore soprattutto vedere le anime finire all’inferno, dopo aver assistito al loro giudizio e conoscendo quindi le ragioni della condanna.
Questa straordinaria laica vissuta nella Roma dell’Ottocento fu la prima donna popolana che ha raggiunto la perfezione cristiana nella vita matrimoniale. Prima di lei molte donne hanno avuto gli onori degli altari, ma non erano sposate. Oppure erano vedove o religiose, regine o principesse. Fu una donna di grande carità per gli ultimi, faceva anche le elemosina per i poveri.
Muore il 9 giugno 1837 a Roma. Fu proclamata beata da papa Benedetto XV il 30 maggio 1920.
Il suo corpo si conserva a Roma, nella Basilica di San Crisogono nella Cappella a lei dedicata. (Vatican Insider – Autore: Giuseppe Brienza)
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