Il Natale è la solennità che celebra la nascita di Gesù Cristo. È chiamato anche Santo Natale, Natale di Gesù o Natività del Signore.
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Il nome “Natale” è da ricondursi all’aggettivo latino natalis, col significato di natalizio, nel senso di “qualcosa che riguarda la nascita”, che, a sua volta, deriva dal participio perfetto natus, del verbo nasci “nascere”.
La data del 25 dicembre, come giorno di celebrazione della nascita di Cristo, è stata fissata per sostituire, probabilmente, la festa pagana dedicata alla nascita del Sole (Mitra) il Dies Natalis Solis Invicti, che l’imperatore Aureliano aveva ufficializzata nel 274, proprio alla data del 25 dicembre. Ma ci sono anche altre ipotesi sul motivo della scelta di tale data.
La festività dedicata al sole era celebrata nel momento dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d’inverno: la “rinascita”, appunto, del Sole.
Dopo un certo periodo di incertezze e ambiguità, in cui i due culti, quello della novità cristiana e quello popolare e contadino del mondo pagano, si sono intrecciati, le autorità ecclesiastiche, onde evitare abusi e fraintendimenti, decisero di celebrare e proclamare il 25 dicembre solo la Natività di Cristo.
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Con una certa probabilità, questo è un esempio abbastanza significativo di come la politica del primitivo Cristianesimo assorbisse e trasformasse una tradizione pagana con un contenuto nuovo. Certo, tale sostituzione non fu senza conseguenze, dal momento che le tradizioni sono dure a morire, se nel Natale del 460, papa Leone I ricorda ancora la presenza del culto al Sole nella città di Roma.
I primi riferimenti, pertanto, della festività del Natale cristiano risalgono alla prima metà del IV secolo , quando si trova la prima menzione storica della celebrazione della Natività di Cristo all’anno 336, come viene precisato nel Chronographus, il più antico calendario cristiano giunto fino ai nostri giorni, redatto nel 354, dal calligrafo di papa Damaso, il letterato romano Furio Dionisio Filocalo.
Oggi è il giorno in cui si ricorda la nascita di Gesù. Dio si fa bambino ed entra nella Storia. Il nostro Salvatore viene per liberarci dal peccato e come buon pastore ci riconduce con instancabile amore al Padre.
Il Natale, come la Pasqua infatti, rende presente il passaggio del cristiano dalla morte alla vita con Cristo. Si può affermare che l’oggetto della festività natalizia è il mistero della redenzione, che ha nella Pasqua il suo momento culminante. Nel Natale si tratta solo del punto di partenza dell’opera della salvezza.
La celebrazione del Natale suscita sempre delle grandi emozioni nel cuore umano, a seconda della maturità di fede di ognuno.
(Fonte www.santiebeati.it – Autore: P. Giovanni Lauriola ofm)
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Questa notte nel mio lettino,
pregherò Te, Gesù Bambino.
Dona, Ti prego, il tuo perdono
a tutti quelli che buoni non sono.
Alla mia mamma e al mio papà
dona, Ti prego, felicità.
A tutti quelli cui voglio bene,
fa’ che leggere siano le pene.
Fa’ che gli uomini d’ogni colore
trovino sempre soltanto amore.
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