A Roio, in Abruzzo, si venera la Madonna con l’appellativo di Santa Maria della Croce
A Roio si venera una statua della Madonna in legno di cedro dorato, l’opera sarebbe del XIV secolo. La statua sarebbe stata ritrovata in maniera prodigiosa nel 1578; ecco il racconto che fece Padre Serafino di Montoro:
“Un semplice pastore di nome Felice Calcagno – egli dice– nativo forse della terra di Lucoli, portatosi a svernare, come era in uso, nei pascoli delle Puglie in un bosco denominato Ruo, un giorno ebbe la disavventura di smarrire il gregge affidato alla sua custodia. Temendo per questo un gran castigo dai suoi padroni, supplicò fervorosamente la Vergine perché lo soccorresse in così duro frangente
. Mossa a pietà, la Regina dei Cielo apparve al pio garzone in forma di vaghissima dama col Suo Gesù fra le braccia e cortesemente gli precisa il luogo dove s’erano rifugiate le sue pecorelle. All’insolito celeste favore rimase estatico il buon guardiano! Riavutosi dallo stupore e ritrovato il gregge nel luogo indicatogli, giulivo riferì il prodigio agli altri pastori. Mossi tutti da forte curiosità si portarono in quel luogo e trovarono una statua in grandezza al naturale con quelle stesse forme e fattezze che il semplice pastore ebbe vedute nell’ignota Signora.”I pastori poi portarono la statua nella loro capanna con la ferma intenzione di collocarla in qualche chiesa di Lucoli. A primavera, tempo in cui dalle Puglie si faceva ritorno nelle montagne d’Abruzzo, collocata la miracolosa statua su un mulo, si avviarono; ma arrivati, dopo alcuni giorni di viaggio, presso la Croce del Castello di Roio, davanti alla chiesetta di San Leonardo, il giumento piegò le ginocchia, né volle più proseguire.
Al portento si destò in quei buoni pastori maggior devozione e, presa la statua, la portarono a spalla fino a Lucoli e la deposero nell’abbazia di San Giovanni. La mattina seguente il santo Simulacro non era più lì: prodigiosamente se n’era tornato a Roio, in quello stesso luogo dove si prostrò il giumento. E fu allora che gli abitanti di Roio, lieti di così prezioso tesoro, edificarono in onore della Madonna il santuario.
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Vergine Santissima, che per la vostra immagine, dai nostri pastori migrati in terra di Puglia, felicemente rinvenuta e devotamente trasportata in Abruzzo, sceglieste come dimora il luogo di predilezione il Poggio di Roio all’Aquila, e nel grazioso tempio, eretto alla pietà dei nostri maggiori, apriste una sorgente di doni celesti, accogliete gli omaggi che Vi rendono i vostri figli vicini e lontani, rinnovate con essi la provvida alleanza e consolateli con la vostra benedizione. Amen.
(Fonte biscobreak.altervista.org)
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