Oggi, mercoledì 18 Maggio 2024, è la festa della Madonna dell’Alno. Storia e Supplica
L’apparizione di Maria Santissima dell’Alno è avvenuta in un anno di tante calamità e di un futuro con tante incertezze; la Madonna apparve il 18 Maggio 1840 ad contadino di Canzano, Floro di Giovanni.
Mentre arava il proprio campo, poco sotto il castello del paese, verso le ore 18, vide ad un tratto i buoi, che tiravano l’aratro, arrestarsi improvvisamente e restare immobili, sebbene i suoi incitamenti. Anzi, poco dopo i due animali si posero in ginocchio.
Floro si meravigliò dell’avvenimento, che gli sembrò non naturale, e drizzandosi dalla curva piegatura dell’aratro, osservò sopra un albero di pioppo bianco, che volgarmente si dice Alno o Alano, una maestosa Signora al cui cospetto anch’egli si prostrò.
La Signora gli disse:
“Io sono la Regina del Cielo: va in Canzano, e dì a quel popolo esser mia volontà che si edifichi una Chiesa in mio onore nel Piano del Castellano”.
All’istante ubbidì e, lasciato i buoi, corse subito a Canzano a raccontare la visione, ma non fu creduto, anche dal Consiglio dei Reggenti dell’Università che era riunito, fu deriso e beffato, per cui, triste se ne tornò al lavoro.
Il giorno seguente, alla medesima ora, mentre arava lo stesso terreno, comparve a Floro per la seconda volta la Vergine, vestita di bianco e posata sul suolo.
Riferì il rifiuto dei Canzanesi alla Vergine che non fece alcun commento e scomparve.
Il 20 maggio, quando alla stessa ora la Vergine gli apparve per la terza volta, come nei giorni precedenti, gli comandò di rientrare in Canzano e ripetere a tutti la Sua volontà. Se i cittadini non avessero ancora creduto all’apparizione della Vergine, avrebbe dovuto chiedere alla famiglia Falamesca de Montibus di montare il cavallo indomito, che essa possedeva ed era il terrore di tutti, perché avrebbe indicato il sito e le dimensioni della chiesa da Lei voluta. Florio, lieto ritornò in paese, raccontò la visione e l’ordine ricevuto dalla celeste Signora e si dichiarò pronto a verificarlo nel modo indicatogli. Non fu ancora creduto, ma alla proposta di montare il suddetto cavallo indomito, accettarono con beffe e burla, sicuri della fine miserevole dell’imprudente Floro.
Il cavallo miracolosamente alla presenza di Floro divenne mansueto e abbandonato al proprio istinto lo trasportò nel Piano del castellano. Il cavallo poi senza freno e senza guida, girò tre volte intorno ad uno spazio, ed infine si inginocchiò e curvò la testa fino a terra. La folla che lo aveva seguito in silenzio, gridò di gioia e al miracolo. Decisero di costruire la Chiesa secondo quanto aveva designato il cavallo con i suoi tre giri.
Il Miracolo del 1614: una luce illuminò tutta la Chiesa
Nel giugno del 1614 la Madonna operò in quel sito prediletto altri miracoli di cui riportiamo quello forse più eclatante: essendo pio costume dei canzanesi visitare la Madonna, di sera molti sostavano in preghiera.
Ardevano cinque lampade davanti la sacra immagine; d’un tratto tutti videro sul petto dell’immagine santa comparire una stella grande come un granello di lenticchie, il cui splendore illuminò la chiesa; dopo che un chierico ebbe cantato le litanie, la luce in mezz’ora circa, affievolendosi mano a mano scomparve.
La Chiesa
La primitiva chiesa, in stile gotico, negli anni seguenti fu ampliata più volte fino ad assumere la forma attuale in stile barocco. Decorazioni, stucchi, affreschi e i quadri si riferiscono al fatti relativi alle tre apparizioni della Madonna. La torre campanaria è del 1800. Nel sito della prima apparizione fu eretta una piccola chiesa detta del Perdono, con alcuni affreschi logori dal tempo e visibili in parte sul muro su cui poggia l’Altare. Altri due piccoli oratori si eressero sui luoghi delle due apparizioni, riprodotte su due pitture in tela.
In seguito il pittore Vincenzo Baldati di Teramo ritoccò le pittura della Chiesa principale e quella raffigurante la prostrazione del cavallo sulla volta dell’altare maggiore. Oltre a questi dipinti che testimoniano l’evento miracoloso esisteva anche un manoscritto con la narrazione dell’avvenimento miracoloso, conservato nell’archivio comunale, poi andato perduto.
Accanto alla chiesa, costruita sul Piano del Castellano, i cansanesi vi fondarono una Rettoria per il sostentamento di un sacerdote, per celebrarvi i Divini Misteri. Nel 1574 vi fu costituita la Confraternita del Santissimo Rosario.
Maria Santissima dell’Alno lungo i secoli operò numerosi miracoli e innumerevoli grazie al suoi devoti.
PREGHIERA ALLA MADONNA DELL’ALNO
O Vergine Maria dell’Alno, che ti degnasti volgere il tuo sguardo materno al nostro paese, volgi ancora gli occhi tuoi pietosi su di noi. Rimani per sempre nelle nostre famiglie, perché con Te rimarrà Gesù, la gioia, la consolazione, l’Amore e il timore del tuo Figlio. Non ci abbandonare mai, o Maria, e liberaci da ogni male dell’anima e del corpo. Così sia.