Una vita ordinaria vissuta in modo straordinario è stata quella di Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, i primi sposi ad essere beatificati come coppia da San Giovanni Paolo II.
Le loro date di culto per la Chiesa Universale sono separate e cadono nei giorni 26 agosto (Maria) e 9 novembre (Luigi), mentre la Diocesi di Roma li commemora il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini sono stati due coniugi e genitori che nella loro ordinarietà hanno cercato di essere fedeli al Vangelo e di nutrirsi della Santa Eucarestia.
Il fidanzamento e il matrimonio
Catanese lui, fiorentina lei, si erano conosciuti a Roma nel 1902, all’età rispettivamente di 22 e 18 anni. Nella capitale italiana Luigi aveva raggiunto lo zio che lo aveva adottato e dal quale ereditò il cognome Quattrocchi: qui aveva compiuto gli studi di legge che in età matura lo porteranno alla carriera di avvocato generale dello Stato. Poco praticante, viene attirato alla fede dall’entusiasmo e dall’intelligenza di Maria, studentessa di lingue, amante dell’arte e della letteratura.
Hanno entrambi caratteri forti che spesso li portano a discutere, ma capiscono presto di essere chiamati a camminare insieme. Attraverso la preghiera intuiscono ciò che poi gli anni a venire confermeranno: è Dio a volere l’innamoramento e l’attrazione provati reciprocamente, che troveranno compimento pieno nell’amore sponsale.
Una fitta corrispondenza epistolare caratterizza i circa 7 mesi di fidanzamento: lettere e bigliettini dai quali traspare la stima, il rispetto, e il pudore tra i due giovani, fermamente motivati a vivere la castità prematrimoniale, ma nel contempo desiderosi di esprimersi con parole appassionate come “kiss you”, singolarmente affidate alla lingua inglese. Il 25 novembre 1905 nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore si celebra il matrimonio.
Presto arrivano i figli: Filippo, Stefania, Cesare. Infine l’ultima gravidanza è particolarmente travagliata a causa di una placenta previa che mette a rischio la vita del feto e della madre. Gli sposi rifiutano di abortire e nel 1914 nasce Enrichetta: sarà la più longeva di tutta la famiglia.
Essere genitori è una missione che Luigi e Maria portano avanti affidandosi alla Provvidenza e al sacro Cuore di Gesù: ogni giorno la partecipazione alla Messa, la recita serale del Rosario, l’adorazione notturna.
La vita quotidiana dei Beltrame Quattrocchi trascorre così ed è registrata dalla penna, vivace e brillante, di Maria: dai suoi appunti nascono libri di carattere educativo, punti di riferimento ancora attuali per le famiglie. Totale la dedizione ai figli che in casa respirano un clima di fiducia e serenità: tutti e quattro decidono di abbracciare liberamente la vita religiosa, “allenati” dai genitori a valutare qualsiasi cosa “dal tetto in su”, come con simpatia amavano dire.
Costante l’impegno sociale dei due sposi: volontari dell’Unitalsi, barelliere lui e infermiera lei, accompagnano i malati a Lourdes e Loreto. Divengono terziari francescani.
Durante i due conflitti mondiali si prodigano a curare e assistere soldati e civili feriti. In costante contatto con l’Abbazia di Subiaco, salvano oltre 150 vite dalla persecuzione nazista. Assistono i terremotati. Sono impegnati nell’Azione Cattolica, nel sostegno all’Università Cattolica.
Animano i gruppi del Movimento di Rinascita Cristiana. Forse per primi inaugurano i corsi per fidanzati in tempi in cui l’esigenza della preparazione al matrimonio non era minimamente avvertita. Quello di Luigi e Maria è un apostolato fecondo nella semplice testimonianza di ogni giorno, un rapporto sponsale aperto alla trascendenza della presenza di Gesù tra loro: ogni mattina “usciti di chiesa mi dava il buon-giorno, come se la giornata allora avesse il ragionevole inizio”, scrive lei nelle sue memorie.
Il dolore del distacco e la vita eterna
Mezzo secolo di vita insieme. Nel 1951 l’ultimo raduno di tutta la famiglia a Roma, poi a fine novembre la morte di Luigi, già fiaccato da un infarto. Il dolore della separazione è grande per Maria, ma troverà conforto nell’unione con Dio. 14 anni dopo, il 26 agosto 1965, anche per lei arriva l’ora dell’incontro con il Padre. A mezzogiorno, subito dopo la recita dell’Angelus, si spegne serenamente tra le braccia di Enrichetta.
La testimonianza dei coniugi Beltrame Quattrocchi, ha affermato San Giovanni Paolo II, è “una singolare conferma che il cammino di santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della Chiesa e della società”.
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(continua dopo il video)
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per intercessione di Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi
Signore Gesù, Tu hai chiamato i Beati Luigi e Maria,
sposi e genitori secondo il tuo Cuore,
a vivere giorno dopo giorno,
nel contesto del mondo presente,
la grazia santificatrice del sacramento nuziale,
scalando insieme, anche nel rischio, le vette della perfezione cristiana.
Tu che con la tua presenza consacrasti l’amore di Maria e Giuseppe
e santificasti le dimore di Cana e di Betania,
imprimendo sulla famiglia umana il divino sigillo dell’amore del Padre,
fa’ che la luminosa testimonianza
e l’amorevole intercessione di questi due sposi concorrano,
con l’aiuto della Vergine Madre,
a consolidare la perseveranza delle famiglie cristiane
che ti seguono nel cammino iniziato ai piedi dell’altare,
a pervadere della tua presenza le giovani coppie
impegnate a colmare di Te le anfore del loro focolare,
ad aprirle, riconoscenti, al dono divino della fertilità,
consapevoli della vocazione, a formare con Te qui sulla terra
i futuri cittadini del cielo,
a recuperare ai valori del Vangelo le famiglie e le persone in difficoltà.
Donaci la gioia santa di tendere senza compromessi alle vette di santità
a cui ciascuno fin dall’eternità è stato chiamato
dall’Amore Misericordioso del Padre Tuo. Amen.
Oppure:
Beati sposi oggi vi eleggo
a miei speciali patroni:
sostenete in me la Speranza,
confermatemi nella Fede,
rendetemi forte nella Virtù.
Aiutatemi nella lotta spirituale,
ottenetemi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con voi
la Gloria Eterna. Amen.
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