Il 31 maggio 1536 la Santa Vergine apparve ad Antonio de’ Antoni, un povero pastore sordomuto di Gardone Val Trompia, comune nel bresciano.
L’uomo, mentre stava pascolando il gregge a San Vigilio, recitava il Santo Rosario; d’improvviso, vide davanti ai suoi occhi una luce più intensa dei raggi del sole, nel bel mezzo della quale gli apparve Maria con Gesù Bambino in braccio. Aveva semplici vesti, quasi da popolana, e disse con dolcezza al pastore di invitare gli abitanti dei paesi circostanti a dedicarle in quel luogo un tempio .
Davanti alla titubanza dell’uomo, la Madonna lo incoraggiò, assicurandolo che ella stessa avrebbe confermato la Sua richiesta con prodigi e grazie. E il primo di questi prodigi fu il riacquisto della parola del povero Antonio.
Solo 24 giorni dopo, ossia il 24 giugno 1536, le tre comunità di Cellatica, Gussago e San Vigilio si riunirono per concordare quanto conveniva fare e redissero un verbale in cui si afferma:
“Essendochè nell’anno presente e soprattutto per divina misericordia apparve, come affermasi, la Signora Regina del cielo Maria Vergine, avvocata dei peccatori, nelle pertinenze di questi tre comuni, cioè San Vigilio, Cellatica e Gussago sopra certo monte dove vien detto alla selva, ecc..:”.
In quella seduta furono elette persone delle tre comunità per amministrare le generose offerte lasciate nel luogo delle apparizioni dai fedeli che accorrevano numerosi. In data 23 giugno 1536, il Vicario Generale di Brescia autorizzava le popolazioni di Cellatica e di San Vigilio ad erigere il Santuario.
Narra la tradizione che la commissione incaricata di amministrare le offerte elargite dai devoti, giunta sul luogo dell’apparizione trovò, tracciata sul terreno, la pianta del futuro tempio “nel cui mezzo elevavasi un giglio … su cui spargeva i suoi raggi una stella”.
Papa Paolo III concesse l’edificazione del santuario, i cui lavori ebbero inizio nel 1537 e terminarono nel 1539.
Il santuario della Madonna della Stella, nel quale fino a pochi anni fa il noto parroco Faustino Negrini praticava esorcismi, è ancora luogo di vivissima devozione.
Era il Santuario più caro al cuore di Giovanni Battista Montini. Fin da bambino – era nato a Concesio – la mamma, signora Giuditta, ve lo portava. Il futuro papa saliva sul monte con genitori e fratelli, lo vedeva dalla finestra della sua casa natale. Alla “Stella” rimase fedele durante tutta la sua vita: continuò a salirvi da sacerdote e da arcivescovo di Milano.
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