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Adelfia è situata a ridosso dei primi pendii delle murge centrali a circa 13 km dal capoluogo. I comuni di Montrone e Canneto, non distanti l’uno dall’altro, mantennero la propria autonomia amministrativa sino al 29 settembre 1927, quando il decreto n. 1903 firmato da Vittorio Emanuele III ne sancì l’unione sotto il nome di Adelfia dal greco “Adelphos” che significa fratelli. Nonostante la prossimità dei due centri, vi erano spiccate differenze nelle popolazioni – ad esempio sotto il profilo delle tradizioni e del dialetto – che per alcuni decenni si sono tradotte in un forte campanilismo che ha reso difficoltosa la nascita di un’identità cittadina unitaria.
Sorge proprio nel paese di Adelfia-Montrone nei pressi della chiesa madre dedicata a San Nicola, la Cappella di Santa Maria del Principio, il più antico ed importante luogo di culto della comunità di Montrone. L’entrata in uso della dedicazione sarebbe da attribuire ad un monaco greco, parente di Roni Sensech fondatore dell’antica Monte-Roni nel 982, insediatosi in alcune grotte del luogo. In una di queste grotte il monaco, avrebbe dipinto in affresco una Natività, dedicandola a Santa Maria del Principio praticamente sotto l’attuale piazzale della cappella.
Il dipinto, databile al XVI secolo, raffigura la Vergine orante in ginocchio, il Bambinello nudo sdraiato a terra, San Giuseppe, il bue e l’asinello.
L’attuale cappella fu costruita nel 1086 ed ingrandita verso il 1521 dal barone Giambattista Galeoti che fece aggiungere due altari laterali e vi fece trasportare il dipinto dalle grotte. Da allora si è festeggiata la Madonna nella prima domenica di settembre di ogni anno. Il culto si però consolidato solo verso il Cinquecento.Secondo quanto si legge in una memoria del domenicano Vincenzo Furietti, dei principi di Valenzano e signori di Montrone, scritta il 23 settembre 1668, la Madonna del Principio mostrò la sua particolare protezione con un miracolo nel 1656, anno in cui la peste devastò la nostra terra. La mattina del 16 agosto di quell’anno la Vergine apparve lacrimante ai fedeli che non seppero allora rendersi conto di quanto avveniva. Ma la sera un grave incendio stava per distruggere i cereali ammassati sull’aia, quando un improvviso acquazzone a ciel sereno spense le fiamme. La popolazione capì allora il motivo del pianto della Madonna e corse alla cappella per ringraziarla. Da allora i fedeli dei paesi vicini in gran numero vennero a venerare la Madonna miracolosa.
Purtroppo la devozione a questa immagine è andata scemando ed è un vero peccato. Il quadro della Madonna del Principio dovette essere ritoccato da mano inesperta; anche tutta la cornice e la parte superiore dell’altare maggiore di pesante stile barocco sono State recentemente alleggerite.
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