O Maria, che fra le belle prerogative che formano corona al tuo capo;
Ti glori d’esser Madre dei peccatori, noi
Ti preghiamo per tutti coloro che, conosciuta la luce della verita’,
camminano fra le tenebre del peccato.
Ma specialmente chiediamo grazia per tutti gli infedeli,
che non sanno ancora come Gesu’, tuo Figliolo, e’ morto per essi,
e non hanno il dono della fede. O Maria, Madre del Divin Pastore,
che volesti essere invocata Regina delle Missioni,
noi Ti supplichiamo col nome piu’ dolce di Pastora delle anime,
affinche’ esse, radunate sotto il tuo manto,
formino un solo e unico ovile.
Amen. Ave Maria!
Approfondimento / Pater noster – San Giuseppe, prega per noi!
Gesù nacque nella grotta. Siccome San Giuseppe era pieno d’attenzioni per il Bambino Gesù e la Madonna, non volendo riprendere subito il viaggio di ritorno verso Nazareth,fece di tutto per trovare a Betlem una casetta, ove dimorare per qualche tempo. Era ben giusto del resto non lasciare parecchie settimane la Sacra Famiglia in una stalla. L’Evangelista S. Matteo (V – II) accenna a ciò, quando parlando dei Magi dice: Entrarono nella casa e trovarono il Bambino con Maria, sua Madre. –
Mentre erano in questa casetta, ricevettero la visita dei Re Magi. San Giuseppe fece gli onori di casa, come capo della famiglia.
Tre importanti personaggi, accompagnati dal loro seguito, si trovarono davanti ad un povero operaio. Non si credettero delusi. La stella misteriosa li aveva guidati e la luce divina li aveva anche pervasi interiormente, cosicché non si meravigliarono di vedere in un’umile dimora il tenero Bambino, la Vergine Madre ed il modesto Sposo di Lei.
San Giuseppe godette di quella visita, pensando che non erano soltanto i semplici pastori ad adorare Gesù, ma anche i potenti della terra.
I Magi raccontarono la storia del loro, viaggio, parlarono della stella e dell’incontro avuto col re Erode. Consegnarono a San Giuseppe i loro mistici doni: incenso, oro e mirra.
Dice la tradizione che San Giuseppe offrì al Tempio l’incenso e la mirra e riservò l’oro per le necessità della famiglia. Infatti era la Provvidenza che veniva in aiuto, essendo prossima la partenza per l’Egitto.
I Magi trascorsero a Betlem giorni di Paradiso; la compagnia della Madonna e di San Giuseppe e la presenza di Gesù procurarono loro tanta gioia da sentirsi ripagati dei sacrifici del viaggio.
Già pensavano di ripassare da Erode, per informarlo che avevano trovato il nato Messia, persuasi che anche lui sarebbe venuto ad adorarlo.
Ma quale diversità di sentimenti tra i Magi ed Erode! I primi erano retti, mentre il re era malvagio. Nella sua gelosa superbia il monarca credeva che il Messia con l’andare degli anni sarebbe divenuto il Re di Israele e gli avrebbe tolto il trono; quindi conveniva ucciderlo mentre era ancora in fasce.
Il nefando disegno di Erode era sconosciuto a tutti, ma era noto a Dio, che scruta i cuori. Dio allora mandò un Angelo ai Magi per avvertirli di non ripassare da Erode e di ritornare ai loro paesi per altra via.
Il re intanto aspettava con ansia la seconda visita dei Magi; passato del tempo, si convinse di essere stato deluso. Allora attuò il pessimo disegno. Senza destare sospetto, mandò di notte tempo i soldati a Betlem per uccidere tutti i bambini, dai due anni in giù, e non solo dl Betlem, ma anche dei dintorni. Sperava che nella strage sarebbe stato coinvolto anche il Messia. Ma Dio vegliava sulla Sacra Famiglia e rese vane le insidie di Erode.
Esempio
Era la vigilia della festa di San Giuseppe. In uno scompartimento del treno Magonza-Colonia stavano due viaggiatori, un Sacerdote ed un mercante.
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