Santa Maria dell’anima, Chiesa romana fondata nel XIV sec. Come oratorio dell’ospizio dei tedeschi, da secoli diventata la chiesa nazionale della comunità tedesca di Roma. Qui la Regina del Cielo siede in trono con il Bambino Gesù mentre ai suoi piedi si trovano due figure nude piangenti che appaiono come anime del purgatorio.
Fu deciso di ricostruire la chiesa trecentesca in occasione del giubileo del 1500, ma la nuova fu consacrata solo nel 1542.
La fondazione di Santa Maria dell’Anima, confraternita di cui faceva parte dal 1489 Johannes Burckardt, voleva una chiesa nello stile dell’Europa settentrionale, con le navate laterali della stessa altezza di quella centrale. Dello spirito gotico è rimasta in effetti l’altezza dei pilastri che sostengono le quattro campate, la profondità delle 8 cappelle laterali, e anche il campanile
(peraltro attribuito al Bramante).La facciata di Andrea Sansovino fu però edificata in stile prettamente rinascimentale italiano e fu completata da Giuliano da Sangallo, e la dedica fu preservata con l’esecuzione di un affresco nella cupola rappresentante la Vergine che salva le anime.
L’istituzione, vera e propria chiesa nazionale dei tedeschi a Roma
(che in origine erano costituiti dalle tre comunità tedesca, olandese e fiamminga), si legò sempre più strettamente agli Asburgo d’Austria, la cui aquila bicipite ricorre frequente nel programma figurativo. Le sue entrate erano costituite da elemosine, lasciti testamentari e rendite di proprietà immobiliari nella zona, che costituivano un ingente patrimonio, e venivano affittate preferibilmente a tedeschi.Durante l’occupazione napoleonica Santa Maria dell’Anima fu saccheggiata e la sacrestia utilizzata come stalla. Nel 1859 venne istituito il seminario a fianco alla chiesa, e la fondazione (era stato Innocenzo VII nel 1406 a costituirla, ponendo l’ospizio dei pellegrini germanici sotto la protezione papale) è ancora oggi istituzione pontificia.
Siamo uniti nella preghiera
con Te, Madre di Cristo:
con Te, che hai partecipato
alle sue sofferenze.
Tu ci conduci al Cuore
del Tuo Figlio
agonizzante sulla Croce:
quando nella sua spogliazione
si rivela fino in fondo come Amore.
O tu, che hai partecipato
alle sue sofferenze,
permettici di perseverare sempre
nell’abbraccio di questo mistero.
Madre del Redentore!
Avvicinaci al Cuore del Tuo Figlio!
Giovanni Paolo II
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