Santa Maria Liberatrice, prega per noi
“O Signora mia, infondi nel mio animo il tuo ardentissimo amore, affinche’ con tanta passione Ti lodi, Ti glorifichi, parli e predichi di Te. Risuoni, o gloriosa Signora, la tua voce nelle mie orecchie, senta il tuo sussurro; mostrami il tuo volto e allora salva l’anima mia
. Essendo colmo il mio animo della tua pieta’ e della tua misericordia, ed essendo Tu, dopo Dio, il nostro rifugio, Ti prego di ascoltare piamente il nostro pianto. Venga dal cielo una nuova pace, le opere dell’amore rivivano quaggiu’; le virtu’ fioriscano nei chiostri, i tuoi meriti siano onorati nel mondo”.
Amen. Ave Maria!
(S. Ildefonso)
La chiesa di S.Maria Liberatrice (a Roma) fu costruita su un terreno appositamente acquistato dalla Santa Sede durante il pontificato di Leone XIII (1878-1903) per erigervi un grande edificio di culto, del quale peraltro erano già state gettate le fondamenta da parte dei benedettini di S.Anselmo.
Nel 1904 Pio X volle riprendere il progetto e l’anno successivo furono incaricati di soprintendere ai lavori i salesiani di Don Bosco (che avevano già un insediamento religioso e scolastico nel rione Testaccio) e le oblate di Tor de’ Specchi, benedettine di S.Francesca Romana.
Quest’ultime in particolare avevano visto demolire nel 1902 la loro chiesa situata nel Foro Romano, anch’essa denominata “S.Maria Liberatrice“, per porre in luce i sottostanti resti della basilica paleocristiana di “S.Maria Antiqua“: per questo motivo ne trasferirono il culto e la memoria nel titolo della nuova chiesa a Testaccio, per la cui costruzione contribuirono versando l’indennizzo governativo percepito per la demolizione della chiesa.