Vergine Immacolata, Madre di Dio, Sposa dello Spirito Santo, Ausiliatrice e Maestra mia, ottienimi la grazia della vita interiore. Che essa diventi il fermento della mia esistenza cosi’ che Gesu’, il Figlio divino, sia il Re assoluto dei miei pensieri, dei miei affetti, dei miei desideri, delle mie azioni.
A Te mi affido, Madre di Dio, non sdegnare questa supplica che Ti presento nelle mei difficolta’, ma liberami sempre da tutti i pericoli, Vergine gloriosa e benedetta. Amen. Ave Maria!
LA STORIA
Corgnate di Bobbio è il nome dell’amena campagna che, appena fuori di Porta Nova, si estende fino al torrente Dorbida, degradando leggermente verso il fiume Trebbia. Proprio qui, nella seconda metà del 1400, sorge il Santuario della Madonna dell’Aiuto. In questa zona un certo Adriano Repetino di Belosso, abitante in Bobbio, possiede un vigneto. La proprietà confina, da un lato, con la strada pubblica, per cui con evidente scopo di difendere il vigneto dalle incursioni dei passanti, l’Adriano costruisce un muro di protezione, al fondo del quale, in direzione di Piacenza, adatta una finestra cieca e dentro vi fa dipingere un’Immagine sacra. Vi è raffigurata la Madonna seduta su uno sgabello, con sulle ginocchia il Bambino Gesù che con la destra benedice, mentre nella sinistra stringe un mazzolino di fiori campestri. È l’Immagine che ancora oggi costituisce il centro spirituale del Santuario.
L’autore è ignoto, ma facilmente è uno del posto; egli rivela buon gusto nella scelta dei colori che gradevolmente si fondono in bella armonia. Il volto della Madonna è soffuso di una mirabile serenità, mentre quello del Bambino, riuscito meno bene, sembra avere un’aria un po’ corrucciata. L’insieme della composizione pittorica però è sufficientemente espressivo; l’atteggiamento seduto, molto usato a quei tempi, ispira riposo e tranquillità.
All’inizio dell’estate del 1472 questo dipinto di Corgnate fa parlare di sé, attirando l’attenzione dell’intera cittadina di Bobbio e dei paesi vicini. Che cosa sia successo lo possiamo sapere solo in parte, da tre Atti notarili rogati dal notaio Giovanni da Villori, giunti a noi in una trascrizione cartacea, nei quali si «parla di mutazioni di colore dell’immagine, seguite da un notevole movimento devozionale e da molte guarigioni di malati»
Mancando il Vescovo, morto nella primavera di quell’anno, il Vicario capitolare Pietro Balbi promuove subito un’inchiesta, dall’esito positivo, sui fatti di Corgnate e chiede ad Adriano Repetino un pezzo del vigneto per costruirvi una chiesa. La donazione è fatta verbalmente e subito si inizia la costruzione della chiesa; il 18 di Agosto vengono redatti i tre Atti notarili, per la regolarizzazione giuridica della donazione, e viene assegnato alla nuova chiesa il nome: «dell’Annunciazione di Maria».
All’inizio del 1600 la Madonna di Corgnate ritorna alla ribalta con fatti che suscitano entusiasmo in tutta l’area attorno a Bobbio. Testimone privilegiato e responsabile di quanto si è verificato in Corgnate è il Vescovo di Bobbio, Marcantonio Bellini, che così narra nel suo diario: «5 giugno: venne riferito al vescovo che vi era un grande accorrere di persone, perché, secondo le voci raccolte, oggi alle ore 15 il volto della sacra Immagine si era coperto di sudore ed alcuni avevano ricevuto guarigioni prodigiose.
Dopo il canto del vespro e del mattutino nella cattedrale, il vescovo insieme al clero e ad una moltitudine di persone si portò alla predetta sacra Immagine, la quale si trova fuori della città vicino alla chiesa di S. Maria di Corgnate, in un piccolo tempio prima protetto da un cancello di ferro; per la singolare devozione del popolo e per le molte grazie quivi ottenute, questa Immagine era divenuta celebre e frequentata.
Appena giunto, vi trovò una moltitudine di persone e constatò che molti facevano elemosine ed offerte. Il vescovo con diligenza interrogò i presenti dell’accaduto e, a parte, interrogò pure il presbitero Giuseppe Bertolasio, cappellano della chiesa. Al fine di provvedere temporaneamente, in attesa di una matura decisione, egli decretò e ordinò di assumere opportune informazioni e nominò i sotto descritti deputati per la conservazione e la cura delle elemosine; stabilì pure che da ora in poi si sarebbe chiamata Beata Vergine dell’Aiuto».1
I miracoli si moltiplicano, la devozione dei fedeli cresce; la piccola chiesa iniziale si trasforma e diventa lo splendido Santuario attuale, consacrato solennemente il 13 luglio del 1738. La Madonna dell’Aiuto, incoronata nel 1947 con grande riconoscenza per la protezione concessa alla Città durante la guerra, è proclamata Patrona principale di Bobbio, dietro deliberazione unanime del Consiglio Comunale. Nel 1970 il Papa Paolo VI eleva il Santuario della Madonna dell’Aiuto a Basilica. Il riconoscimento pontificio pone così il Santuario tra i monumenti più significativi della devozione mariana in Italia.
Don Mario Morra
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