Siamo ormai alle porte della Quaresima, tempo propizio per ritornare a Dio.
Al Dio vivo e vero, abbandonando la falsa immagine di Dio che sempre ci portiamo dentro. Il Dio vero è quello della carità nascosta ma proficua, della preghiera del cuore, del digiuno praticato non per vanagloria ma per distacco e offerta di se.
“Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore“. ( 2 Cor 5, 21)
Contempliamo e meditiamo questo inaudito mistero: Dio si fa in tutto solidale con noi.
Si fa povero uomo come noi: diceva don Primo Mazzolari “Ogni uomo è un povero uomo!”
Si fa come ogni uomo, soprattutto come il carcerato, il diseredato, l’emigrante, l’ammalato …
Non ha vergogna della nostra umanità, della sua umanità, nemmeno dei nostri peccati.
Gesù non è peccatore, però Dio lo ha fatto peccato per noi: per sperimentare sino alla fine cosa vuol dire essere poveri uomini.
Così facendo ci ha indicato la strada per vivere felicemente la nostra umanità: l’amore gratuito che è ponte tra cielo e terra.