Italiae et Ecclesia

Signore, liberaci dal male!

San Tommaso d’Aquino interpreta l’espressione ‘Liberaci dal male’ senza mai parlare di soppressione del male. La liberazione dal male consiste piuttosto nel sopportare, non solo per non subirne una drammatica conseguenza in termini di vita soprannaturale – quello di perdere il legame con il Padre celeste a causa della disperazione provocata dal dolore – ma anche perchè vi è un bene da ricavarne.

Per il dottore Angelico, Dio libera l’uomo dal male in quattro modi. Il primo modo è quello di non affliggerlo. Per esempio, se Dio giudica che egli non possa sopportare questa prova (5). Non si tratta dunque di rimuovere il male, ma di far sì che esso non appaia per misericordia. In secondo luogo, Dio libera l’uomo dal male auitandolo a sopportarlo con il dono delle sue consolozioni (6). La liberazione consiste quindi nell’impedire che il male travolga l’uomo in modo che egli non possa più tollerarlo ed essere per esempio tentato di ribellarsi. Le consolazioni di Dio alleviano il dolore dell’afflizione. In terzo luogo, Dio libera l’uomo dal male facendoglielo dimenticare attraverso dei suoi benefici (7). Infine, Dio libera l’uomo dal male ricavandone del bene (8).

Quest’ultima maniera è la più alta in quanto finalizza la preghiera di richiesta direttamente. Così essa dipende dal dono più alto dello Spirito Santo, il dono della Sapienza.

Così, Dio libera l’uomo dal male e dalla tribolazione, trasformandoli in bene, il che è un segno di grande saggezza, perchè appartiene al saggio l’ordinare il male verso il bene. Questo viene fatto con la pazienza che abbiamo nelle tribolazioni. Le altre virtù si servono del bene, ma la pazienza del male…Ed è per questo che lo Spirito Santo ci fa chiedere la liberazione attraverso il dono della Sapienza : e attraverso di lui, si arriva alla beatitudine che ordina la pace, perchè tramite la pazienza noi abbiamo la pace nei tempi di prosperità o avversità: ed è per questo che gli operatori di pace sono chiamati figli di Dio, simili a Dio, perchè nulla può nuocere ad essi cosi come a Dio, né prosperità né avversità (9).



Notes: 5 – San Tommaso d’Aquino, il Pater e Ave, Parigi, Nouvelles Editions Latina, 1967, n. 89 : “In primo luogo, Dio libera l’uomo dalla sofferenza, facendo si che essa non arrivi a lui”
6 – Ibidem, n. 90 : “Privato di queste consolazioni divine, l’uomo non protrebbe sopravvivere in mezzo alle prove”
7 – Ibidem, n. 91 : “In terzo luogo, Dio riempe gli afflitti con tanti benefici che essi dimenticano i loro mali”
8 – Ibidem, n. 92 : “Quarto, Dio trasforma tentazioni e tribulazioni”.
9 – Ibidem, n. 92 e 93…

Redazione Papaboys (Fonte gloria.tv)

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