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Olanda che uccide: in vigore Dichiarazione pro eutanasia per neonati con malformazioni

Eutanasia-infantile-300x203Si potrebbe aver l’impressione di trovarsi nel mezzo di un film dell’orrore o di un’allucinazione. Invece non è così. Purtroppo. Sono proprio gli esponenti della classe medica, coloro che col giuramento di Ippocrate han dichiarato di votar la propria esistenza a salvar vite umane, ad eliminare fisicamente, in Olanda, i neonati «con gravi malformazioni».

Già una legge del 2013 consente nei Paesi Bassi la soppressione dei piccoli, se malati terminali. Il fatto che, anche prima del varo della norma, in taluni casi fosse stata praticata, ha fatto esplodere il dibattito e scatenato profonde controversie, rivelatisi strumentali al fatto che la giurisprudenza si adeguasse alla prassi, autorizzandola nero su bianco, come ricorda l’edizione on line del Giornale Medico tedesco.

Creando peraltro le premesse, affinché dalla malattia terminale, si cercasse pian piano di estendere il ricorso all’eutanasia anche ai neonati malformati. E’ proprio quanto ora codificato dalla «Dichiarazione di principi», redatta dalla KNMG, la Reale Associazione dei Medici Olandesi, e da poco entrata in vigore, col nuovo anno. Dichiarazione, che stabilisce i criteri, per eliminare i bambini tramite un’iniezione letale, che rilassa i muscoli ed accelera il decesso: occorre, secondo gli esperti, che perdurino in loro importanti difficoltà respiratorie, che non sussistano condizioni reali di sopravvivenza, che «la morte, benché inevitabile, tardi ad arrivare, provocando così una condizione di forte sofferenza e prostrazione nei genitori».

Tale situazione, secondo l’organizzazione professionale, riguarderebbe circa 650 casi sui 175 mila bimbi, che nascono ogni anno nel Paese. 650 neonati sarebbero potenziali vittime dell’eutanasia. Secondo quanto dichiarato al quotidiano De Volkrant dal dottor Eduard Verhagen – uno degli autori dell’allucinante testo, ma anche uno degli esponenti più convinti dell’eutanasia in Olanda – ciò “risparmierebbe” ai genitori l’«atrocità» di vedere il proprio figlio morire tra indicibili sofferenze. Giungendo all’assurdo di proporre di ucciderlo “per il suo bene”…

Tuttavia, ricorda l’agenzia Kath.net, l’esponenziale incremento registrato nei casi di eutanasia nei Paesi Bassi, dalla sua legalizzazione nel Paese, avvenuta nel 2002, ha viceversa indotto ed ancora induce un numero crescente di sanitari, prima favorevoli a tale pratica, ad esserne meno entusiasti ed anzi a rivedere la propria opinione in senso più restrittivo. Anche l’eticista Theo Boer, prima convinto che bastasse un buon disegno di legge per tenere calmierato il fenomeno, di fronte ai dati del 2014 ha dovuto ricredersi ed ammettere di aver commesso un errore davanti alla Camera Alta britannica.

Legalizzare l’eutanasia significa banalizzarla agli occhi degli specialisti e della gente, trasformandola piano piano in una procedura considerata ideologicamente «normale».

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