Gli atleti italiani saranno senza bandiera alle Olimpiadi?
La vicenda potrebbe incidere anche sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026
Gli atleti italiani alle Olimpiani di Tokyo 2021 dovranno partecipare probabilmente senza bandiera e inno. Domani, Mercoledì 27 gennaio, sarà un giorno fondamentale: il Comitato olimpico internazionale, durante l’incontro del suo esecutivo in Giappone, si esprimerà ufficialmente sul caso dell’Italia.
Come trapelato nelle scorse ore, il Cio è pronto a sospendere il Coni. E questo vorrebbe dire atleti azzurri costretti a gareggiare sotto la bandiera olimpica come quelli di Russia e Bielorussia, Paesi già sospesi dal Cio ma per vicende ben più gravi.
Il motivo? Tutta colpa della questione dell’autonomia del Coni. Il problema sta proprio nella mancata indipendenza del Comitato olimpico dal potere politico dopo la riforma dello sport voluta dal primo governo Conte, oggi dimissionario, che, di fatto, non rispetta la Carta Olimpica. Il provvedimento non è ancora stato sistemato, e ormai il tempo è quasi scaduto.
E ora l’opzione è solo una: convocare entro 24 ore un consiglio dei ministri e approvare in extremis un decreto salva-Coni, in realtà già pronto. Altrimenti niente bandiera azzurra a Tokyo, niente inno per i vincitori. Ma non solo. In Giappone andrebbero solo gli atleti italiani qualificati e a titolo individuale e non le squadre. Quindi niente nazionali di pallavolo, softball, Settebello, Setterosa e scherma.
Una vicenda che rischia seriamente di rovinare l’immagine dell’Italia a livello sportivo, come ha più volte dichiarato lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò, ma che potrebbe incidere anche sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. Una sospensione comporterebbe anche uno stop ai finanziamenti con un impatto diretto sull’organizzazione dei Giochi.