Stamane a Pompei la supplica alla Madonna. A presiedere il rito, che avrà inizio oggi alle 10.30 con la celebrazione della Messa, sarà il Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Concelebreranno il pastore della Chiesa di Pompei, alcuni confratelli vescovi e il clero diocesano. La Supplica viene recitata solennemente due volte l’anno, alle 12 in punto, l’8 maggio e la prima domenica d’ottobre, richiamando migliaia di pellegrini, provenienti da tutta Italia e dall’estero, che in queste occasioni si raccolgono davanti alla facciata del Santuario per partecipare alla sua recita corale. Il testo della Supplica, che ha avuto nel tempo vari ritocchi, è stata tradotta in una decina di lingue: dall’inglese al russo, dall’armeno al cinese, dall’urdu al maltese, al tamil. Contemporaneamente, in diverse parti della terra, da New York a Buenos Aires, da Toronto a Sidney, da Johannesburg a Caracas milioni di fedeli si ritrovano insieme per recitarla.
Oltre 50 mila fedeli a Pompei, e tra loro c’è anche il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone.
”La forza della carita’ e’ irresistibile: e’ l’amore che veramente manda avanti il mondo”. Cita Papa Benedetto XVI il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, durante l’omelia della messa tenuta oggi a Pompei (Napoli) in occasione della Supplica, che come sempre ha richiamato sul sagrato del santuario mariano migliaia di fedeli provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Papa Benedetto XVI pronuncio’ queste parole durante una visita a Pompei: ”E i poveri – ha proseguito il cardinale Bassetti – i malati, i bimbi che non hanno una famiglia, come ha detto piu’ volte Papa Francesco, sono la carne straziata di Gesu”’.
”Preghiera e carita’ sono il messaggio della Pompei di oggi. Mentre dalla cenere antica ritornano lentamente in superficie i monumenti della citta’ romana che fanno di questo luogo un centro culturale ormai noto in tutto il mondo, per altro verso da sotto la coltre del peccato e delle miserie umane, per la grazia di Dio e l’intercessione della Beata Vergine Maria, tantissime anime tornano alla luce e alla bellezza della vita cristiana”. Sono le parole usate dal presidente della Cei e arcivescovo metropolita di Perugia-Citta’ del Pieve, Gualtiero Bassetti, nel tracciare – durante l’omelia tenuta nel corso della messa che ha preceduto la recita della supplica a Pompei (Napoli), in un sagrato invaso da migliaia di fedeli – un parallelo tra la citta’ turistica e quella a vocazione religiosa. ”La ‘Nuova Pompei’ – come l’ha definita il cardinale Bassetti – e’ un affascinante e concreto racconto dal vivo di come l’amore per Dio non puo’ essere che amore per il prossimo. Questa e’ la terra che parla al Vangelo e nel linguaggio che il Vangelo predilige: quello delle opere”.
Pompei “come tante altre citta’, e’ luogo di problemi reali, di lavoro che manca, di giovani che lo cercano e fanno fatica a trovarlo; di tensioni sociali che stentano a comporsi”. E’ l’analisi fatta oggi dal presidente della Confraternita episcopale italiana, Gualtiero Bassetti, durante l’omelia tenuta davanti a migliaia di fedeli nel sagrato del santuario della citta’ mariana in occasione della supplica. Per Bassetti Pompei e’ ”un posto, purtroppo, dove soprusi e violenza non sono ospiti sporadici. Ma anche un luogo di conversione”. “Per grazia di Dio – ha aggiunto – questa terra, piu’ di ogni altra, e’ terra di speranza, perche’ e’ la casa di Maria, e il santuario a lei dedicata e’ ritrovo amato di un popolo che ha la preghiera e la fiducia in Dio ben radicate nel cuore”.
Ha parlato degli ”scarti”, cosi’ come li chiama Papa Francesco, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Confederazione episcopale italiana, a margine della funzione religiosa svolta oggi a Pompei (Napoli) in occasione della supplica. L’ha fatto in un incontro con i giornalisti svolto alla presenza tra gli altri dell’arcivescovo prelato di Pompei, Tommaso Caputo. ”Gli scarti non sono una ‘categoria’ – ha risposto a chi gli chiedeva un parere legato alla cultura della carita’ – sono i giovani che rischiano di arrivare all’eta’ pensionabile senza mai conoscere la cultura del lavoro, sono gli emarginati, sono i migranti. Sono i soggetti che crea un sistema iniquo”. ”Gli scarti – ha detto Bassetti – sono prodotti dalla globalizzazione della finanza gestita da pochi a discapito della globalizzazione della solidarieta’ che dovrebbe essere di tutti”.